Firenze, 9 aprile 2024 – Hanno impiegato mesi per programmare tutto: il viaggio, la strumentazione da portarsi dietro, la scelta della destinazione, alla ricerca del punto perfetto per assistere a uno spettacolo impareggiabile del nostro cielo: l’eclissi totale di sole. Che purtroppo ieri non si è potuta vedere dall’Italia: ecco perché un gruppo capeggiato da Alberto Villa, presidente dell’Associazione Astrofili Alta Valdera, è partito a Pasquetta alla volta del Messico. Villa si è appoggiato alla "Samovar" di Capannoli per organizzare tutto; con lui altre 26 persone, la metà dalla Toscana, per il resto da tutta Italia, da Torino alla Sicilia. La "Grande Eclissi Americana", così l’hanno chiamata, ha attraversato quindici stati degli Usa e parti del Messico e del Canada orientale. Un evento che ha riempito le camere dei motel, tanta è la partecipazione: dove si spenmdeva di solito 80 dollari a notte si è arrivati anche a 900 dollari.
Il gruppo italiano aveva puntato tutto sulla località messicana di Torreon.
Eppure il meteo vi ha fatto lo sgambetto.
"Avevamo Scelto Torreón, lo stesso punto di osservazione scelto dalla Nasa. Ma il meteo non ci ha voluto bene – spiega Villa da un pullman che lo porta verso la meta di ripiego – e così ci siamo spostati in massa verso Durango. Siamo un bel gruppo, da tutta Italia, che da anni si sposta insieme".
L’eclissi di ieri è stata speciale.
"Guardi, perfino per chi come me è alla tredicesima eclissi è sempre un’emozione incredibile. Abbiamo lo stomaco sottosopra. L’agitazione è sempre la stessa. E poi pensate che per vedere un altro fenomeno con queste caratteristiche dovremo aspettare 250 anni: nell’arco di 20 gradi a destra e altrettanti a sinistra tutti i pianeti del sistema solare allineati, peraltro un’eclissi lunga perché la luna è abbastanza vicina alla Terra, con un momento culminante di eclissi totale lungo quasi quattro minuti e mezzo. Eccezionale".
In quei momenti a cosa si presta attenzione?
"Il cambiamento nel comportamento degli animali, l’arrivo del buio, il calo della temperatura. Quest’ultima è una sensazione strada perché arriva a scoppio ritardato, dopo un bel po’ di minuti, perché l’aria non è un buon conduttore di calore. Ma può essere un calo anche di dieci gradi... E nel momento culminante niente vetrino, osservazione a occhio nudo per godersi lo spettacolo più bello".
Come gruppo qual è la vostra organizzazione?
"Ognuno ha i suoi compiti, ma in totale libertà, l’unico paletto per chi viaggia con me è che poi tutti condividiamo i frutti del nostro lavoro con gli altri".
Si ricorda la sua primi eclissi totale?
"Certamente, Aruba, nelle Antille Olandesi, nel 1998. Un momento magico, ero talmente emozionato... Comunque posso garantire una cosa: chi vede un’eclissi totale per la prima volta è emozionato, ma chi l’ha già vista lo è ancora di più".