REDAZIONE FIRENZE

A Case Passerini il biogas è fuorilegge

Le carte dell’inchiesta: "Manca l’autorizzazione della Regione per il trattamento di questo rifiuto, ma si avanti nell’illegalità"

La discarica di Case Passerini tratta il biogas, un prodotto della degradazione dei rifiuti, senza alcun titolo autorizzativo della Regione. E’ quanto emerge dall’inchiesta della procura di Firenze che coinvolge Alia.

Nella sua ordinanza (costata le interdizioni per i vertici di Alia e i dirigenti delle società che gestiscono Case Passerini, come Torricelli-Certaldo Energia), il gip Piergiorgio Ponticelli ricorda che proprio per le irregolarità contestate nella gestione del biogas, l’impianto era stato già sottoposto a sequestro nel 2018; "un sequestro con facoltà d’uso - spiega il giudice - con la previsione del poteredovere, in capo ai vertici Alia, di continuarne l’esercizio comunicando però agli organi tecnici di controllo la rendicontazione d’attività e di provvedere ai necessari interventi finalizzati a ricondurre a legalità la struttura".

E invece? "La situazione è stata lasciata sostanzialmente immutata da parte di chi ne aveva la responsabilità di gestione".

Il pm Leopoldo De Gregorio ha sentito come teste l’ingegner Andrea Rafanelli, l’ex dirigente del settore autorizzazione rifiuti della Regione, funzionario ’famoso’ per aver diffidato per il keu l’impianto del consorzio Aquarno di S. Croce e poi essersi dimesso. Rafanelli ha dichiarato "di non avere evidenza, agli atti della Regione, di un titolo autorizzativo specifico" per la gestione del biogas a Case Passerini "in riferimento ai soggetti che vi operano", cioè Alia da proprietario e TorricelliCertaldo Energia da gestori.

E quell’autorizzazione non c’è. Un’anomalia, in quanto, secondo l’ex dirigente, sarebbe necessario che una sezione separata dell’impianto imponga al soggetto che recupera il biogas un titolo autorizzativo al recupero dei rifiuti". Eppure, a Case Passerini si va avanti così.

Utilizzando le "torce" al posto dei cogeneratori, altra condotta contestata dalla procura. Il 22 marzo del 2017 alla discarica vennero infatti spenti i due dispositivi dove veniva convogliato il biogas al fine di trasformarlo in energia elettrica. Senza i cogeneratori, il biogas è stato convogliato direttamente alle due "torce", usate solo come ’riserva’ in caso di malfunzionamento o blocco dell’impianto principale. La Regione ha fatto pressing su Alia affinché presentasse la documentazione relativa a questa documentazione. Ma dalle prime domande, iniziate nel dicembre 2017, la società ha fornito alcune risposte solo 17 mesi dopo e diversi solleciti.

Nella vicenda giudiziaria di Alia è indagato anche il manager pesciatino Antonio Travaglini, classe 1965 ed ex amministratore delegato di Publiambiente. Ma per un altro sito, quello dell’impianto di compostaggio di Faltona a Borgo San Lorenzo .

Stefano Brogioni