PIER FRANCESCO NESTI
Cronaca

A Roma per Francesco. Il volontario si racconta: "Sono qui per dire grazie"

Riccardo, campigiano, fa parte della Colonna mobile della Protezione civile "È il modo più bello per onorare la memoria del Papa delle periferie".

Riccardo, campigiano, fa parte della Colonna mobile della Protezione civile "È il modo più bello per onorare la memoria del Papa delle periferie".

Riccardo, campigiano, fa parte della Colonna mobile della Protezione civile "È il modo più bello per onorare la memoria del Papa delle periferie".

Papa Francesco è tornato alla casa del Padre e io posso solo dirgli grazie per i tuoi sorrisi e i suoi insegnamenti": Riccardo Nucciotti, di Campi (al centro nella foto con la divisa tutta scura), fa parte della Colonna mobile regionale della Protezione civile (composta da tanti fiorentini) e in questi giorni è Roma per dare assistenza ai fedeli che raggiungeranno – o lo hanno già fatto – la capitale per dare l’ultimo saluto al Pontefice. Che sia il funerale di sabato o un momento da vivere privatamente anche se gomito a gomito con tantissime altre persone. Lo farà anche Riccardo quando, libero dai turni di servizio, proverà a raggiungere San Pietro dove una fila ininterrotta di uomini, donne e bambini attendono il loro momento per un veloce passaggio di fronte alla bara del Santo Padre. Con un’attesa anche di otto ore. In un silenzio, guardando le immagini che scorrono sui video, che parla da solo.

Riccardo è partito insieme agli altri ieri notte e quando lo abbiamo sentito era a Centocelle dove è stato allestito il campo pensato inizialmente per il Giubileo dei giovani e che invece servirà ad accogliere i volontari, provenienti da tutta Italia, che da lì poi raggiungeranno il centro di Roma per prestare servizio. Una presenza operativa garantita h24 in modo che chi voglia rendere omaggio a Papa Francesco possa sempre farlo, perché ci sia sempre la sicurezza necessaria, ma, soprattutto, per offrire il pronto intervento di fronte alle eventuali richieste di soccorso. Assistenza, quindi, ma anche preghiera e meditazione, proprio perché sono attimi che a ognuno dei presenti possono dare sensazioni diverse. "Sono a Roma come credente – continua Riccardo – e perché Francesco è stato un Papa buono che ha provato, con difficoltà, a superare le criticità esistenti nella chiesa. E la richiesta di un funerale più sobrio rispetto ai suoi predecessori ne è un’ulteriore testimonianza. Ha concluso, con la morte, il suo pontificato così come lo aveva iniziato: era entrato in punta di piedi e ha fatto altrettanto con la sua scomparsa". Per poi aggiungere: "La bontà d’animo che lo caratterizzava è stata evidente anche il giorno di Pasqua quando, nonostante fosse visibilmente sofferente, ha voluto dare un ultimo saluto a quello che era il suo mondo".

Infine una riflessione personale: "Da questi giorni mi aspetto tanta riflessione e tanta umanità, mi aspetto che tutti possano ‘scavare’ dentro il proprio animo per trovare il buono che comunque ci contraddistingue e di cui abbiamo bisogno. Magari cercando di essere meno rancorosi l’uno con l’altro: sarebbe questo il modo più bello per onorare la memoria di Papa Francesco e sperare in un mondo che sia davvero migliore".

Quello che è certo è che saranno giorni in cui è previsto un grande afflusso di fedeli da tutto il mondo. E i volontari saranno lì, che si parli di Misericordia, di Pubblica Assistenza o di Croce Rossa. Divise dai colori diversi, ma unite dalla presenza: "Faremo la nostra parte prestando servizio – dice Carlo, che invece è un volontario della Misericordia – insieme al desiderio di portare il nostro commosso cordoglio a Papa Francesco".