ILARIA BIANCALANI
Cronaca

A Tavarnelle a tavola: oltre 400 persone per raccogliere fondi per Musicchio

Un pranzo e una cena al Parco del Mocale, per proseguire un percorso di solidarietà e amicizia

Pranzo per Mussicchio (fotocronache Germogli)

Tavarnelle Val di Pesa (Firenze), 04 novembre 2017 – Un pranzo e una cena che hanno messo a tavola 400 persone. E' quanto accaduto al Parco del Mocale di Tavarnelle, dove il Centro Commerciale Naturale “Di Bottega in Bottega”, insieme ad altre associazioni del territorio, hanno voluto festeggiare un anniversario importante. Esattamente un anno fa è infatti iniziata quella che poi sarebbe divenuta una grande amicizia fra due realtà, distanti territorialmente ma vicine con il cuore: quella di Tavarnelle Val di Pesa e quella di Musicchio, frazione di Amatrice. Il tutto ha preso le mosse da una bellissima azione di volontariato messa in atto da due acconciatori del luogo: Parrucchiere Marcello e Il Sultano. “Era il 3 ottobre 2016 – racconta Roberta Brunelli dipendente del Parrucchiere Marcello – quando con un camper messo gentilmente a nostra disposiizone dalla società Laika, ci siamo avviati verso Amatrice con un preciso obiettivo: offrire servizi per capelli ai terremotati”. Oltre a Roberta c'erano altre tre persone a bordo di quel camper: Sandra Bencini, titolare del Parrucchiere Marcello, Roberto Turchi titolare de Il Sultano e la moglie Maria Teresa Sansone. “Il viaggio è stato, come si può immaginare, molto difficile – prosegue Roberta – a causa dell'inagibilità delle strade. Abbiamo fatto 6 ore di coda ma alla fine siamo giunti sul posto. La Protezione Civile Toscana, che avevamo contattato prima di partire, ci aveva indirizzati verso la frazione di Musicchio dove, ad attenderci, avevamo uno spazio all'interno di una tenda. E' lì che abbiamo allestito il nostro negozio di parrucchiere “volante”. Per il lavatesta utilizzavamo dei secchi di acqua, che alternavamo tra fredda e calda. All'inizio la popolazione si affacciava in modo molto titubante, ma dopo le prime due persone alle quali abbiamo fatto i capelli il nostro “negozio” è diventatoo una sorta di circolo ricreativo”. Insomma, in un luogo dove si era da poco più di un mese consumata la tragedia e la distruzione, il negozio di parrucchiere da campo è riuscito a riportare quella che Roberta chiama “la leggerezza”. “Farsi i capelli non è una cosa strettamente necessaria – aggiunge – ma è sicuramente un modo per tornare alla vita normale, fatta anche di cose superflue. E l'emozione è stata così forte e bella che, quando abbiamo intrapreso il viaggio di ritorno in camper, ci siamo chiesti più volte se avevamo fatto abbastanza. Aiutare tutte le famiglie sarebbe infatti stato impossibile”. Da lì l'idea di fare qualcosa che coinvolgesse tutta la comunità di Musicchio, composta da sole 27 famiglie. “Al rientro abbiamo cominciato a raccontare la nostra esperienza – dice ancora Roberta – a tutti gli altri negozianti di Tavarnelle, in particolare a quelli del Centro Commerciale Naturale, parlando soprattutto delle persone e di ciò che avevamo costruito durante la nostra permanenza a Musicchio. Per cui, quando a dicembre abbiamo organizzato una raccolta fondi, in occasione del mercatino di Natale, la risposta è stata massiccia”. Così tanto che, i soldi raccolti con vari eventi collettivi e mercatini, sono diventati una casetta. “Si tratta di una struttura ricreativa, – spiega Massimo Marzi, presidente del Centro Commericale Naturale di Tavarnelle – una sorta di circolo, dotato di un bar con bancone, lavabo, lavastoviglie e quant'altro, che soprattutto costituisce un luogo di ritrovo e uno spazio di socializzazione da cui la comunità può ripartire. Noi ci siamo occupati di tutti gli arredi interni, mentre gli Alpini della Garfagnana e il VAB di Tavarnelle hanno rispettivamente effettuato il montaggio della struttura e costruito il forno per le pizze. Il taglio del nastro è avvenuto lo scorso 5 agosto, alla presenza del sindaco Sergio Pirozzi”. A quel piccolo ma importante luogo di aggregazione manca però ancora qualcosa. “Stiamo pensando – aggiunge Marzi – di realizzare una tettoia e un impianto per riscaldarsi durante i mesi invernali. Ecco perché abbiamo pensato al pranzo che è servito anche a rinsaldare quel percorso di amicizia con la popolazione di Musicchio, alimentato dal cuore grande della nostra comunità”. Non a caso, il pranzo organizzato ad un anno da quella esperienza, al grido di “Tutti per Musicchio” (logo stampato sulle magliette confezionate per l'iniziativa), ha dovuto estendersi anche alla cena, per accontentare le richieste di oltre 400 persone. E per implementare la raccolta fondi, interamente devoluti ai progetti per Musicchio, sono state effettuate due lotterie con premi messi in palio da commercianti e aziende della zona. Sono state invece due cuoche di Amatrice, Bruna e Alberta, a preparare un menu interamente composto da piatti della tradizione laziale, aiutate dalle cuoche dei ristoranti di Tavarnelle. Nella piccola delegazione giunta per l'occasione da Musicchio, anche Stefano, di soli 17 anni e Federico. Presenti i sindaci David Baroncelli e Giacomo Trentanovi e una rappresentanza del corpo Alpini della Garfagnana. Al pranzo avrebbe dovuto partecipare anche il primo cittadino di Amatrice, Sergio Pirozzi, ormai amico dei commercianti e dei cittadini di Tavarnelle, il quale, impossibilitato a essere sul posto perchè impegnato in un incontro sulla sicurezza del territorio, non ha fatto mancare il suo caloroso saluto, con una telefonata dal tono scherzoso e gioviale. “Noi tutti lo apprezziamo e stimiamo molto – afferma Roberta – gli avevamo preparato una sopresa, che sicuramente gli consegneremo appena possibile: una felpa con la scritta Tavarnelle, a simboleggiare la nostra amicizia. Ed è proprio l'amicizia la cosa più bella che mi ha regalato questa esperienza. Un legame di affetto vero che esula dalle posizioni sociali e dai confini territoriali, con persone che non avevamo mai visto prima ma che adesso sono parte della nostra famiglia. Non in molti lo sanno ma, dopo aver vissuto da bambina la terribile esperienza del terremoto del Friuli (evento del 1976 ndr) dove a quei tempi abitavo con la mia famiglia, sono stata contenta di aver potuto restituire, a 40 anni da quella tragedia, quello che allora ho ricevuto”.