Sono state tre "tavole" - oggi una quarta sarà allestita nel carcere di Sollicciano - ma anche una proposta per la città che condivide, che apre le porte, che non accetta il "freddo e il gelo" per nessuno. Oltre mille persone hanno preso parte ai pranzi di Natale della Comunità di Sant’Egidio nella basilica di San Lorenzo, nella chiesa di San Tommaso di via della Pergola e al Centro Spazio Reale di San Donnino. Per ciascuno un dono.
"Siamo insieme ed è molto bello questo pranzo, il ritrovarsi insieme di tante realtà – ha detto nel suo saluto l’arcivescovo Gherardo Gambelli che ha partecipato al pranzo di Sant’Egidio a Spazio Reale – E’ la dimensione bella del servizio quella di rendersi utili per gli altri. Il Papa ripete questa frase: ‘Chi non vive per servire non serve per vivere’. Abbiamo bisogno di aiutarci, veramente, di sentirci come le membra di un unico corpo. Questi tavoli sono come i rami di un albero e ogni ramo è importate e porta frutto se sta unito al tronco. Noi condividiamo questa mensa. Siamo diversi ma uniti perché siamo tutti fratelli e sorelle tra di noi. E’ un momento per conoscerci meglio, diventare sempre più capaci di aiutarci, di amicizia. Questo albero possa irradiarsi nel mondo, soprattutto in quelle zone di guerra e sofferenza dove c’è bisogno di portare luce. La festa di Natale è festa della luce e ognuno di noi è chiamato ad essere luce nel mondo".
A San Lorenzo, con il priore don Marco Viola e il cardinale Giuseppe Betori, ha portato il suo saluto la sindaca Sara Funaro, mentre a San Donnino ha fatto visita il presidente della Regione Eugenio Giani. Dal Comune di Campi un messaggio di saluto al vescovo. I pranzi di Natale sono stati sostenuti dall’Arcidiocesi, dalla Fondazione Fiorenzo Fratini, dalla Fondazione Cr Firenze, dall’8 per milla Chiesa Cattolica e diversi "sponsor" che non hanno fatto mancare il loro aiuto. La Fondazione Fiorenzo Fratini, in particolare, ha rinnovato il suo sostegno, donando i pasti.
Michele Brancale