di Giovanni Ballerini
"Nel 2019 avevo deciso di non fare concerti perché nel 2020 dovevo festeggiare il trentennale della mia carriera con un tour pensato ad hoc. Poi arrivò il covid e quindi sono fermo a livello live da tre anni. Per ritrovare la sintonia con il pubblico e i miei musicisti e dare un senso al lavoro dovevo inventarmi qualcosa. Ho optato per un concerto in streaming dalla mia città". Domenica 9 maggio il Teatro della Pergola ospiterà uno speciale concerto in cui Marco Masini proporrà dalle 21, in live streaming, sue hit e altri brani. I biglietti sono disponibili su www.marcomasini.it e https:livestreaming.momyrecords.com che trasmetterà l’evento in diretta.
Marco, come mai ha scelto il Teatro della Pergola?
"E’ un teatro che racchiude intimità, storia, bellezza e poesia. Penso che il suo spazio raccolto possa rendere giustizia, anche a livello di sonorità, al mondo musicale che andremo a proporre. Suoneremo al centro del teatro, se non ci saranno controindicazioni, esaltando la performance anche a livello visivo".
Evento da non perdere?
"Che ci consente di fare due cose importanti. Dare sostegno economico a dei musicisti e dei tecnici in un momento in cui il mondo della musica è fermo. E dare una parte dell’incasso alla Fondazione dell’ospedale pediatrico Meyer che continua a seguire quei ragazzi che, anche per colpa del covid, ma non solo, sono in situazioni problematiche. Cerco di essere a disposizione. Lo faccio con la Nazionale Cantanti e altre associazioni, ma poterlo fare con un concerto, è più bello".
Chi avrà al suo fianco?
"Con Massimiliano Agavi alle percussioni e Cesare Chiodo, che è anche il mio direttore musicale, al basso, ci scambieremo i ruoli. Mi alternerò al piano, al cembalo e alle percussioni, mentre il batterista imbraccerà la chitarra. Sarà con noi in certe occasioni anche Lapo Consortini che, oltre a essere un gran chitarrista cura anche i suoni".
Che repertorio proporrete? "Un percorso di trenta anni di note che continuo ad affrontare con dolcezza e soddisfazione". Come vive il presente?
"Credo che il successo di un uomo sia superare gli ostacoli che la vita ti pone. Io sono riuscito a portare avanti la mia filosofia musicale, cambiando, perdendo, rimboccandomi le maniche. Affrontando un tempo diverso in maniera coerente, senza spersonalizzarmi, rapportandomi ai nuovi suoni, alle nuove prospettive. Lo faccio in prima persona, perché non ho più con me Bigazzi o altri riferimenti, ma oggi mi piace molto parlare e collaborare con i giovani".
Che traguardi si pone da ora in avanti? "Ai traguardi non ci penso, ma ai percorsi sì. In casa mia, sulle colline di Firenze, ho realizzato uno studio di registrazione in cui porto avanti sperimentazioni sonore e di stile con brani scritti da me, produzioni che potrebbero anche essere interpretati da altri o il contrario". Sta lavorando a un nuovo album?
"Sto scrivendo e collaborando con il mio team, che a sua volta si articola in altre squadre creative. E’ un modo moderno di lavorare che mi sta facendo fare un ulteriore crescita nel comporre e vivere la musica".