"Trovo scandaloso che in un ospedale pubblico, in una bacheca ad uso dei dipendenti, sia possibile affiggere cartelli che definiscono Israele uno Stato di apartheid. Israele è una democrazia liberale dove ebrei, cristiani, arabi musulmani possono votare senza restrizioni e tutti, come accade nelle democrazie liberali, hanno gli stessi diritti". È quanto dichiara, in una nota, il console onorario d’Israele Marco Carrai (nella foto) commentando il caso segnalato dall’associazione Italia-Israele di Firenze nell’ospedale San Giovanni di Dio a Torregalli, come riportato in un post sui social.
"Chi scrive quelle cose è un incosciente e un odiatore pericoloso che alimenta odio - riprende Carrai - forse non sa neppure che i bambini trucidati mentre giocavano a calcio nel nord di Israele erano drusi, una popolazione perseguitata da tutti, che proprio in Israele ha trovato la sua casa. A quanto pare non si raggiunge mai il limite ultimo dell’incoscienza e delle falsità. Spero che le istituzioni preposte intervengano immediatamente per far togliere quei cartelli e si adoperino per far capire cosa è Israele".
"Ci è stato segnalato che nella bacheca dell’ospedale San Giovanni di Dio - scrive in una nota Emanuele Cocollini, presidente dell’associazione Italia-Israele - sono stati affissi dei cartelli che definiscono Israele un ’regime di apartheid’ e il primo ministro Benjamin Netanyahu un ricercato in quanto sarebbe ’responsabile di crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio’. Non possiamo tollerare che si faccia propaganda di odio contro Israele all’interno di un luogo pubblico come un ospedale. Riteniamo tutto questo gravissimo e chiediamo al direttore generale di intervenire rimuovendo quanto prima i vergognosi cartelli".
Cocollini parla di "propaganda indegna contro Israele, un fatto gravissimo". E annuncia che la vicenda non si concluderà qui: "Ci riserviamo la possibilità - conclude il presidente di Italia-Israele - di presentare un esposto alla procura della Repubblica".