E’ stato Josè Maria Aznar, già premier spagnolo per due volte, l’ospite di Andrea Ceccherini, presidente di Progetto Città, l’associazione fondata dallo stesso Ceccherini nel 1995 per avvicinare i giovani all’impegno civico e sociale con lo scopo di formare una nuova classe dirigente. Insieme hanno incontrato circa trecento giovani provenienti dalle scuole superiori di tutta Italia e dialogato con loro. Tanti gli interventi che sono stati moderati da Oliviero Bergamini, capo della redazione esteri del Tg1 e già corrispondente dagli Usa per la Rai.
Tra i temi, l’Europa, i rapporti Europa-Usa anche alla luce della nuova presidenza Trump, il suo doppio mandato come primo ministro della Spagna e della ricetta della crescita spagnola sotto la sua presidenza. "Quando ho assunto l’incarico la Spagna sfiorava 12milioni di occupati, al termine del mio mandato 18milioni, di cui il 50% donne. La sicurezza economica ha portato le persone a un maggiore ottimismo e a uno spirito diverso. Dal primo giorno ho lavorato affinché la mia nazione crescesse e allo stesso tempo avesse più peso nel mondo e io sono soddisfatto di quanto fatto. In politica si fanno delle scelte, alcune si rivelano degli errori, altre di successo. Quello che conta è il saldo finale" sottolinea Aznar.
Non sono mancante domande del suo rapporto con l’Italia e, in particolare, con Silvio Berlusconi, che "è stato un amico" oltre che al suo attuale incarico nel board di Newscorp di Rupert Murdoch. Incalzato dagli studenti, Aznar ha elencato le sfide principali con cui si è trovato a fare i conti. Prima fra tutte, quella del terrorismo: "In Spagna abbiamo vissuto quello interno, domestico. Una minaccia pesantissima. In questo senso, abbiamo dato una risposta forte, lo abbiamo affrontato di petto stringendo alleanze con tutti coloro che lottavano contro il terrorismo". A chi gli ha chiesto se si fosse mai fatto intimorire davanti ai quattro attacchi di cui è stato vittima, Aznar è stato chiaro: "Non ho fatto nessun passo indietro. Sono andato avanti per la mia strada nella lotta al terrorismo. Spesso il mio pensiero va alle famiglie delle vittime. Io ho la fortuna di essere qui, loro devono fare i conti col dolore di una perdita". Numerose le domande degli studenti che si sono confrontati con l’ospite in un vero e proprio ping-pong di domande e risposte che hanno reso l’incontro vivace e partecipato. Il presidente Aznar che non si è sottratto a nessuna risposta, rispondendo anche alle domande più insidiose. Il risultato è stato un dibattito franco ed aperto, in grado di rappresentare un passo importante nel coinvolgimento dei giovani nella società di oggi, sempre più come attori protagonisti del futuro.
Nel corso della tappa fiorentina, all’ex premier è stato consegnato il Premio Progetto Città 2024, giunto alla sua seconda edizione, dopo che nel 2023 era andato a Gianni Letta. "Il riconoscimento – sottolinea Ceccherini - è stato assegnato a Josè Maria Aznar, presidente del governo spagnolo dal 1996 al 2004, per aver saputo intessere e mantenere un dialogo costante con i giovani, cercando sia durante il proprio mandato istituzionale, che successivamente di rendersi comprensibile loro, di spiegare il senso delle scelte, di appassionarli ai fatti pubblici, per tenerli dentro e non fuori la comunità".
Rossella Conte