FRANCESCO
Cronaca

Abitare la casa abitare la città. Saggi in volume

Gurrieri Nella collana ‘LD-Lezioni di Design (diretta da Patrizia Scarzella), è uscito il secondo volume di saggi raccolti sotto...

Gurrieri Nella collana ‘LD-Lezioni di Design (diretta da Patrizia Scarzella), è uscito il secondo volume di saggi raccolti sotto il titolo unificante di “Abitare la casa / Abitare la città” a cura di Massimo Morisi e Claudio Paolini. Il volume, presentato nel dicembre scorso alle Murate, cerca di approfondire un tema tanto suggestivo quanto scivoloso, assai caro alla sociologia di fine Ottocento – primi Novecento, quando più vivi si fecero gl’interessi per una “città dei cittadini”, ove fossero adeguati spazi pubblici attrezzati, intesi come prosecuzione delle residenze, spesso anguste e inadeguate ai nuclei familiari. Chi ripercorse il tema riproposto oggi da Morisi (da tempo fra gli studiosi più attenti alla sociologia dell’abitare) fu Lewis Mumford, che ripercorse, secolo per secolo, le condizioni duramente stratificate dal medioevo alla rivoluzione industriale, con le sue radici in Inghilterra. Il sociologo americano nel suo ‘The culture of city’, tradotto da Olivetti-Comunità in italiano solo nel dopoguerra, costituì una svolta negli studi sulla città; per primo affrontò e sistematizzò l’influenza delle utopie nella cultura urbanistica e fornì disegni ed esempi, da Fourier e Camillo Sitte: una ricognizione da cui non si può prescindere. Presentato da Pierluigi Bemporad, il volume è ricordato per l’appartenenza alla più generale iniziativa di Selfhabitat ove convergono studiosi come Stefano Boeri, Mirella Branca (appena scomparsa), Paolo Deganello, Giuseppe Furlanis, Sergio Givone, Annick Magnier, Massimo Morisi, David Palterer e altri. Oltre ai già citati hanno contribuito al tema portante Patrizia Scarzella, Lucia Bocchi e Mauro Cenci. "Il risultato del volume – indica Morisi – è un’agenda virtuale che annovera percorsi di studio e ipotesi di progettazione che attendono di essere riconosciuti e presi sul serio, secondo la consolidata tradizione di Selfhabitat Cultura".