Il Tar dà ragione ad Alia. Il 10 ottobre ha respinto un ricorso del consigliere comunale di Firenze Dmitrij Palagi in merito alla richiesta di accesso agli atti della società.
Il Tribunale "ha ritenuto infondata la pretesa del ricorrente, confermando la legittimità di quanto sostenuto da Alia e dai propri dipendenti e il corretto operato nella gestione delle informazioni riservate e sensibili, in applicazione e nel rispetto delle norme vigenti a tutela dei propri dipendenti e dei Comuni soci - si legge in una nota di Alia -. La sentenza ha chiarito che, nonostante la partecipazione pubblica del Comune di Firenze nella compagine societaria, la quota detenuta non è tale da configurare una relazione di ‘dipendenza’ tra il Comune stesso e la società, come erroneamente preteso dal ricorrente in diverse occasioni, con la conseguente richiesta di formale accesso agli atti".
"La mancanza di una ‘influenza dominante’ - si legge -di un unico socio valorizza la condivisione fra tutti gli azionisti, che hanno diritto di esprimere, all’interno dell’assemblea, i loro orientamenti e gli indirizzi in merito alle scelte strategiche della società, chiamata ad attuarle attraverso il consiglio di amministrazione designato dai soci. Si esprime pertanto forte perplessità nel leggere commenti della sentenza da parte del ricorrente, che introduce temi strumentali e del tutto estranei all’oggetto del pronunciamento del Tribunale Amministrativo e che nulla hanno a che fare con il merito del ricorso perso dal consigliere".