
Il contrastato rapporto tra un graduato della Guardia di Finanza e la compagna ha originato un processo all’esito del quale l’uomo, il maresciallo del Nucleo polizia economica e finanziaria (Gico) Mauro Porciani, è stato condannato con rito abbreviato a 2 anni e 8 mesi per accesso abusivo – in ipotesi aggravato dall’abuso di potere – a sistemi informatici e rivelazione di segreti d’ufficio. Avrebbe chiesto un ’favore’ all’ispettrice superiore della polizia della sezione di pg Francesca Binetti. Per lei il rinvio a giudizio: non ha chiesto riti alternativi. Coinvolto un secondo finanziere, Giuseppe Ronzo (Gruppo tutela entrate): ha patteggiato 2 anni sempre per accesso abusivo informatico. Il maresciallo Porciani avrebbe chiesto a Binetti di entrare nella banca dati in dotazione alle forze dell’ordine (Sdi) per verificare l’esistenza di denunce contro la sua compagna e accertare se la donna avesse precedenti di polizia. Il 24 gennaio 2019 l’accesso alla banca dati – pare giustificato con motivazione non veritiera. La Binetti poteva entrare nello Sdi ma non già "per scopi estranei alle sue funzioni". Peraltro avrebbe rivelato l’esito della ricerca. Anche Ronzo, pure abilitato allo Sdi, fece un accesso per controllare eventuali denunce contro Porciani da parte della compagna di questi, dopo un litigio.