
La palazzina dell’Orologio, che ospita il Cas di viale Corsica
FIRENZE
C’è un fermo per l’accoltellamento di un cittadino tunisino, avvenuto all’esterno del centro di accoglienza “L’Orologio“ in viale Corsica, lo scorso 18 gennaio.
I carabinieri, l’undici febbraio (ma la procura ne ha dato notizia solo ieri) hanno arrestato, in esecuzione di un fermo di indiziato di delitto, un cittadino tunisino di 18 anni, già noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di tentato omicidio. Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo e disposto la misura della custodia in carcere per l’indagato. L’aggressione, secondo quanto ricostruito, avvenne al culmine di una lite "per futili motivi" tra i due: l’aggressore avrebbe colpito l’altro con pugni e calci e infine con un coltello. La vittima fu portata all’ospedale di Careggi e operata d’urgenza al cuore, "perforato da un fendente".
Grazie alle testimonianze raccolte e ai video delle telecamere pubbliche di videosorveglianza, i militari dell’Arma, coordinati dalla procura della Repubblica di Firenze, sono riusciti a individuare il presunto responsabile.
L’episodio dello scorso gennaio non è stato l’unico avvenuto nel centro che ospita minori non accompagnati, ma sicuramente uno dei più gravi.
In quell’occasione, infatti, dovette intervenire perfino il Battaglione dei carabinieri per riportare la calma. Alcuni agenti della municipale rimasero feriti in un lancio di pietre.
Quel pomeriggio di follia innescò una seria riflessione pure il sistema dell’accoglienza di soggetti difficili come sono appunto i minori che arrivano in Italia senza i genitori.
Nel maggio del 2024, sempre in viale Corsica, un’educatrice era stata ferita durante una rissa tra gli ospiti. In quell’occasione vennero ritrovati anche anche due coltelli e uno spaccavetro. A settembre, in una struttura di Campo di Marte, scoppiò il panico dopo l’utilizzo di uno spray al peperoncino. A inizio aprile, invece, deflagrò una protesta all’interno della struttura per minori di Novoli, con un incendio di un materasso.