Miceli
Con la fine di novembre si avvicina la scadenza per il pagamento del secondo acconto delle imposte Irpef e quelle delle società, che quest’anno è fissata per il 2 dicembre, posticipata dal 30 novembre poiché cade di sabato. Questo versamento è fondamentale per completare il saldo dell’Irpef e di altre imposte dovute . L’acconto Irpef, almeno in linea generale, deve essere versato al 100%, ma solo e soltanto se l’imposta dichiarata per il 2024 – al netto delle varie detrazioni, dei crediti d’imposta, delle ritenute e delle eccedenze – risulti essere superiore a 51,65 euro. In alcuni casi, l’acconto delle imposte può essere rateizzato, ma questo può avvenire per il primo acconto, non per il secondo. Dal 2024, i contribuenti che scelgono la cedolare secca per il reddito derivante dagli immobili locati possono beneficiare di alcune agevolazioni e differenze rispetto alla tassazione ordinaria. Ecco le principali novità: per chi opta per la cedolare secca, non è previsto il versamento dell’acconto per l’anno fiscale 2024; possibilità di utilizzare il metodo previsionale per il calcolo dell’acconto, così facendo, i contribuenti possono escludere dal calcolo del secondo acconto Irpef il reddito fondiario o il reddito derivante da locazione breve, poiché tali redditi non saranno assoggettati a Irpef. L’acconto per la cedolare secca 2024 è stabilito al 100% dell’imposta dovuta per il 2023. Il Governo in questi giorni sta studiando, tuttavia, la possibilità di concedere una proroga alla scadenza prevista per il pagamento dell’acconto, ad oggi fissata al 2 dicembre. Tale possibilità consisterebbe nello slittamento della scadenza, al 16 gennaio in un’unica soluzione oppure in cinque rate fino a maggio, è ancora da capire se l’eventuale disposizione riguarderà tutti i contribuenti o solo alcuni.
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