![A Firenze, città più cara d’Italia, il 7,7% delle famiglie è in difficoltà. Publiacqua: "Rubinetti a secco dopo un anno di insoluti". Federconsumatori spiega come accedere alle agevolazioni. . A Firenze, città più cara d’Italia, il 7,7% delle famiglie è in difficoltà. Publiacqua: "Rubinetti a secco dopo un anno di insoluti". Federconsumatori spiega come accedere alle agevolazioni. .](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/YTBkMTgwYTItOWQzNC00/0/acqua-bollette-salate-aumenta-la-morosita-spesso-e-incolpevole-ce-chi-paga-quando-puo.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
A Firenze, città più cara d’Italia, il 7,7% delle famiglie è in difficoltà. Publiacqua: "Rubinetti a secco dopo un anno di insoluti". Federconsumatori spiega come accedere alle agevolazioni. .
di Lisa Ciardi
Se Firenze è il capoluogo di Regione in cui l’acqua costa di più (564,04 euro/anno per 150 mc di consumo, contro i 160,13 euro di Milano), in che modo si comportano i cittadini per limitare le spese? Come è stato spiegato dall’Autorità idrica toscana (Ait), durante la presentazione dello studio di Federconsumatori e Fondazione Isscon, la prima strategia è ridurre i consumi, che in città sono di 109 mc/anno a famiglia, contro i 150/182 del resto d’Italia. Ma quando non basta? Sicuramente c’è chi la bolletta non riesce affatto a pagarla, come testimonia la percentuale del 7,7% di morosità registrata da Publiacqua fra Firenze, Prato e Pistoia, su un totale di 405mila utenze. Va precisato che il dato somma le morosità accumulatesi, da quando è nata Publiacqua, circa vent’anni fa, se per qualche motivo rimaste in sospeso. L’iter in questi casi prevede che trascorsi almeno 10 giorni dalla scadenza della bolletta, il gestore invii un sollecito bonario.
Altri 25 giorni dopo, Publiacqua manda una comunicazione di costituzione in mora ma non può intervenire sulla fornitura se non son trascorsi almeno 40 giorni dal sollecito. Per i residenti, prima di staccare l’acqua si procede alla sua limitazione e a un’ulteriore comunicazione. Infine, il rubinetto può essere messo a secco solo se la morosità è superiore al corrispettivo annuo dovuto per la fascia di consumo agevolato e il gestore è tenuto a garantire un piano di rateizzazione di almeno 12 mesi. Esistono, infine, due bonus per le famiglie in difficoltà: quello nazionale, erogato automaticamente in base all’Isee (fino a 9mila euro e 20mila euro con figli) che consente di avere gratuitamente 50 litri di acqua al giorno; il bonus sociale idrico integrativo (che va richiesto al Comune). In Toscana l’assegnazione del bonus integrativo 2023 ha riguardato oltre 53mila famiglie, il 22% delle quali nel bacino di Publiacqua. In particolare, gli utenti agevolati di Publiacqua sono saliti da 7.646 del 2018 a 8.140 nel 2021, e ancora da 10.421 nel 2022 a 11.734 nel 2023.
"In Toscana – si legge nello studio di Federconsumatori - siamo passati da meno di 30mila registrati fino al 2020 a oltre 53mila nel 2023 e questo ha comportato una riduzione dell’importo medio delle agevolazioni per famiglia in quanto, a parità di risorse assegnate, maggiore è il numero dei richiedenti". In Toscana il bonus idrico integrativo medio per il 2023 è stato di 117 euro contro i 200 del 2020. Nel bacino di Publiacqua, si è scesi da 231,4 euro a 192,8. Gli abitanti agevolati risultano 40.074 fra Firenze, Prato e Pistoia, pari al 3,25% della popolazione servita, per un importo di 2.262.809 euro. Le famiglie aiutate più spesso sono quelle con 3 o 4 componenti (insieme il 47% di quelle agevolate).
"Se le tasse vengono definite in base alla ricchezza individuale, la tariffa fa pagare tutti nello stesso modo – ha commentato il presidente di Publiacqua, Nicola Perini - . Questo genera una disuguaglianza avvertita con maggior forza in questi anni in cui più famiglie soffrono per arrivare a fine mese. Ma è un dato di fatto che la fiscalità generale ha smesso di sostenere molti servizi pubblici. I gestori, con le autorità del settore, dovranno fare una riflessione per rendere le tariffe più eque".