Firenze, 26 febbraio 2021 - La passione degli Acquaraggia per Bob Dylan è nota da tempo. Stavolta la band fiorentina – capitanata da Giuseppe Oliverio anima della band e del progetto – ha deciso di dedicare un album speciale al menestrello di Duluth che a maggio compie 80 anni. Si chiama «Pontifex. Dylan o the Great Wall» e vuole essere un ponte fra culture, soprattutto fra quella italiana, cinese e quella americana, visto che i testi e le note sono tradotte in tre lingue e che le musiche sono un indovinato mix fra suoni della tradizione cinese e quella rock. Un sound che dona un sapore a capolavori come «Blowing in the wind», «Knoking on the heaven’s doors», «Lei lady Lei» e «All along the watchtower». Oliverio, perché nel titolo avete definito Dylan pontefice? «Per sottolineare il ruolo di chi, nell’accezione più antica, costruisce, ponti tra le civiltà: ne abbiamo bisogno. E’ stato difficile convincere le musiciste cinesi a lavorare con noi. Poi è nato questo album che aggiunge all’emozione di nove canzoni di Bob Dylan un brano tradizionale cinese e una ouverture». Il tutto suonato da un ensemble particolare? «La chiave ritmica e armonica è l’antica arpa cinese chiamata guzheng, uno strumento musicale a 21 corde, della famiglia delle cetre a cui faccio da controcanto io alla voce e alla chitarra, ma ci sono anche apporti di altri musicisti cinesi e tibetani. Acquaraggia che ci sostengono in questo viaggio fra inni rock e atmosfere orientali». Come è nato questo progetto interetnico? «Mi è sempre piaciuta l’idea di rapportarmi al mondo cinese. D’estate insegno chitarra in una loro scuola a un evento che avevo organizzato ho conosciuto la virtuosa di guzheng Nie Xin, con cui ho iniziato a collaborare. E’ nata la stesura nippo-rock delle prime due canzoni dylaniane, poi al suo posto è arrivata Veronica Itong Wang, un coro di bambini e una mezzo soprano cinesi e una batterista di Shanghai ed è nato il disco». Ma in Cina conoscono Dylan? «La Cina è enorme e nelle grandi città cantano i più grandi successi di questo nume e poeta del rock». Proporrete questo repertorio dal vivo? «Appena si potranno fare concerti. A maggio speriamo di organizzare fra Firenze e Signa la nuova edizione della Bob Dylan’s week. Puntiamo sul disco. Si può ordinare sul sito degli Acquaraggia e nelle discoteche La Fenice in Via S. Reparata e Portelloni in Piazza Tasso». Ma il grande Bob sa che è uscito questo disco? « Di sicuro Gray Marcus, che è molto amico suo, ha avuto modo di apprezzare i nostri omaggi quando venne a Firenze».