di Manuela PlastinaBAGNO A RIPOLISe n’è andato Armido Spagnoli, l’ultimo partigiano di Bagno a Ripoli. Un’istituzione per il paese e non solo, una persona a cui non si poteva non volere bene, così come alla moglie Sara Chiarugi, che stava per celebrare al suo fianco ben 73 anni di matrimonio. Il loro è stato un amore grande, che ha superato guerre e pandemie, tenendoli uniti fino all’ultimo giorno nella loro casa di Grassina. E proprio la moglie Sara coi familiari ha scelto di far dare l’ultimo saluto al suo amato marito nella loro abitazione, dove rimarrà per tutta la giornata di oggi per poi essere cremato domani nel cimitero di Ponte a Ema. Armido aveva 97 anni. Grassinese doc, classe 1928, nato in una famiglia di lavandai, era poco più che un ragazzo quando con l’amico di una vita Enrico Tacconi, salì in montagna e imbracciò il fucile per combattere il nazifascismo insieme alla Brigata Sinigaglia. Il suo nome di battaglia, con cui ancora qualcuno lo chiamava, era "il Bello". E lui ne era orgoglioso. Per tutta la vita, ha portato con sé il ricordo della guerra di Liberazione, sempre disponibile a raccontare il coraggio e i sacrifici. "A chi gli chiedeva di raccontare quei tempi, diceva ’sembrano novelle’ – ricorda il sindaco Francesco Pignotti -. Ma di quelle storie di straordinario eroismo, che oggi in tanti danno quasi per scontate, spenta la voce dell’ultimo partigiano, dobbiamo essere noi eredi e megafono". Del legame fraterno tra Armido e Tacconi parla anche un libro, "Amicizie Resistenti". Era già prevista la sua presentazione il 25 aprile e sicuramente avrebbe fatto di tutto per essere presente. "Da oggi questo appuntamento sarà ancora di più importante per ringraziare ancora una volta, tutti insieme, chi ha combattuto per donarci la libertà", dice Pignotti.
CronacaAddio ad Armido il Bello. Ultimo partigiano a Grassina. Era nella Brigata Sinigaglia