REDAZIONE FIRENZE

Addio all’artista Felice Botta Le sue sculture in mezzo mondo Noto da New York fino a Tokyo

Rappresentava un’eccellenza dell’artigianato nazionale. Aveva novanta anni

La scoperta della "verità del semplice" era la filosofia dell’arte e della vita di Felice Botta, artigiano di Interno 9 ad Antella, scomparso ieri a 90 anni. Tra i primi a usare la carta povera e riciclata, ha portato le sculture realizzate soprattutto con materiali di recupero in esposizioni internazionali, come a Tokyo, New York, Napoli e alla XIV Triennale di Milano. Formatosi all’Istituto d’Arte di Firenze sotto la guida dello xilografo Pietro Parigi, aveva una passione per la lavorazione del legno, che cercava pezzo per pezzo e archiviava fino al momento in cui vedeva in quel frammento l’opera che aveva in mente. Suoi i "Timbri d’artista", ma anche t-shirt, borse, grembiuli, agende in carta povera o stampata a mano col torchio a stella e la xilografia. Molti gli oggetti per la didattica che ha creato, per i quali ha ottenuto 11 assegnazioni del prestigioso marchio europeo per il buon giocare Spielgut. La sua morte "è un lutto che colpisce pesantemente il mondo dell’artigianato, portando via uno dei suoi storici rappresentanti" commenta il presidente di Confartigianato Imprese Firenze Alessandro Sorani. "Rappresentante dell’eccellenza dell’artigianato fiorentino nel mondo, era un vero e proprio artista che ha lavorato con la passione dei migliori maestri" aggiunge il sindaco di Firenze Dario Nardella.

Manuela Plastina