Ancora un attacco alle keybox in città. A poco più di un mese dalla nota del ministero che ne autorizzava la rimozione, ancora non è cambiato niente. Per questo nella notte tra venerdì e sabato ’Salviamo Firenze X Viverci’ ha applicato il classico adesivo giallo e nero da cantiere con la scritta “Rimozione ForXata“ a 200 scatolette per le chiavi, alcune trovate anche nelle buchette del vino dei palazzi storici. E lo ha fatto con l’intento di mostrare che non si arrende nella battaglia a favore di prezzi ragionevoli per affitti e acquisti di case per vivere a Firenze. Oltre al capoluogo toscano, la protesta si è diffusa agli altri collettivi presenti in tutta Italia, andando a coprire anche Venezia - dove lo slogan utilizzato per scocciare le keybox è stato ’Questa casa era la mia casa’ -, Milano, Genova e Rimini.
Un blitz che a Firenze ha riguardato le vie attorno a piazza Tasso e a piazza dei Ciompi, duecento keybox su un totale di circa duemila presenti in tutta la città, solo una parte dei circa 18mila alloggi che fanno parte del network degli affitti brevi. E della totalità delle cassette scocciate, solo in due occasioni accanto al campanello era presente il codice Cin (codice identificativo) che sarà obbligatorio da mercoledì, con l’inizio del prossimo anno.
"Non è un attacco alle keybox, ma a quello che rappresentano – dice Massimo Torelli di Salviamo Firenze –. Continueremo a batterci, anche il prossimo anno, affinché ci siano impegni immediati da parte delle istituzioni. E non è solo una questione di affitti brevi, ma anche di studentati. Azione dopo azione portiamo alla luce i problemi dell’abitare in città".
Questa protesta è solo l’ultima di una serie partita il 9 novembre. Il primo intervento fu simile a quello di ieri, con le pulsantiere e le keybox scocciate, poi un grande telone su lungarno Torrigiani con la scritta "Speculazione in corso" in concomitanza con il G7 sul turismo. Infine, i cantieri degli studentati illuminati in protesta con la svendita della città "ai grandi fondi di investimento, con il consenso delle amministrazioni".
"Mancano 72 ore all’entrata in vigore della norma che rende obbligatorio il codice identificativo Cin – conclude Torelli – e quasi nessuno lo ha. Accanto a questo, la norma prevede che gli standard di sicurezza per appartamenti e stanze siano uguali a quelli degli hotel: con estintori, rilevatori di gas e monossido. Anche in questo caso le sanzioni dovrebbero partire dal 1° gennaio, sempre che i controlli ci siano".