La fragilità dell’adolescenza è nelle corazze di cristallo di ragazzini trivellate da video social estremi, balordi e frenetici, in grembo a famiglie con l’asticella dell’attenzione spesso troppo bassa e a un mondo con il vizio e l’eccesso a portate di touch. Passano gli anni, si moltiplicano gli appelli e le attenzioni ma le dipendenze – dall’alcol alla cannabis fino alla roba ’tosta’, anfetamine e coca – restano una mina vagante per i ragazzi.
"Purtroppo è sotto gli occhi di tutti. C’è un allargamento sempre più evidente del consumo di sostante e dell’abuso di alcolici tra i ragazzi. E l’età di inizio si abbassa sempre di più" dice preoccupato Stefano Superbi (nella foto), direttore dell’associazione progetto Villa Lorenzi.
Direttore di che età parliamo?
"Beh, mentre un tempo le prime esperienze con l’alcol e la cannabis arrivavano al liceo oggi si comincia già alle medie".
Addirittura?
"Sì. Pensi che noi abbiamo in cura una ragazzina di 12 anni dipendente dalla cocaina".
Come iniziano questi ragazzi?
"Ci sono le prime bevute, magari sono ma intense. Poi arrivano la cannabis, le anfetamine".
Non è cambiato nulla rispetto al passato?
"Sì, l’uso che in genere si fa di queste sostanze. Oggi si tende meno a legarsi a una in particolare perché vengono viste tutte sullo stesso piano. Da un lato è più difficile che si sviluppi una dipendenza ma dall’altro il consumo non si ferma mai perché provando ogni volta una sostanza diversa si ha sempre l’effetto della ’prima volta’".
I social. Veicolo pericoloso?
"Assolutamente sì. Sono pieni di video pericolosi dove si mostrano giovani che guidano ubriachi a velocità folli o che si sfidano sui binari a saltar via un attimo prima che il treno passi. C’è una sottovalutazione del rischio, tipica dell’età. Si sentono invincibili e gli smartphone non aiutano. C’è poi un altro aspetto molto preoccupante".
Ci dica.
"Questo allargamento delle dipendenze crea un condizionamento reciproco tra i giovanissimi. E si arriva quasi a una normalizzazione. Molto pericoloso".
E i genitori?
"A volte non sono troppo preoccupati quando scoprono che il figlio ha assunto delle sostanze. Lo diventano se inizia a tornare alle 5 del mattino o se viene ricoverato per un abuso di alcol".
È un problema solo urbano o si sta estendendo?
"Beh, se un ragazzino passa la notte sotto i portici in un paese del Mugello il giorno dopo la comunità interviene subito. Un vantaggio rispetto alla città".
E ci sono svantaggi?
"Nei luoghi più piccoli se qualcuno introduce nel giro una sostanza purtroppo la sperimentazione si allarga a tutti".