
Pistacchio
Firenze, 3 ottobre 2019 - Dimentichiamoci gli abbandoni estivi. Quella che raccontiamo è una storia al contrario di chi torna dalle ferie con un amico in più. Potere dei cani e gatti di Lampedusa, randagi che in estate riescono a far innamorare i turisti in villeggiatura e che grazie all’associazione “Il cuore ha 4 zampe onlus”, vengono adottati. Una onlus che da anni lavora per salvare i tanti randagi dell’isola sia con le adozioni, sia sul territorio, dove non esistono canili né rifugi.
Sono tantissime le adozioni andate a buon fine, come quella di Pistacchio, che ha rapito il cuore di una coppia di giovani fiorentini in vacanza a giugno a Lampedusa, tornati portando in aereo un bagaglio speciale. Pistacchio è un cane maschio di taglia medio piccola trovato ad aprile insieme ai suoi due fratelli, Mandorla e Torrone, abbandonati in mezzo alle campagne dell’isola. «Al momento del ritrovamento avevano la rogna, erano senza pelo e affamati. Tre cuccioli di circa due mesi, due dei quali sono già stati adottati, il terzo è in cerca di casa – spiega Veronica Bottino presidente dell’associazione Il cuore ha 4 zampe onlus – Una coppia di turisti ha visto Pistacchio al nostro stand su via Roma e lo ha adottato».
Tra le cose che riescono bene all’associazione infatti c’è lo sponsorizzare cani e gatti mettendoli in vetrina nel banco allestito sulla via principale dell’isola dove i turisti ogni sera possono ammirarli. Tanti quelli che se ne innamorano così ogni estate oltre 40 tra cani e gatti lasciano l’isola. Per i più piccoli c’è la possibilità di salire in cabina, per i più grandi la stiva depressurizzata di due compagnie aeree che permettono l’imbarco di questo bagaglio speciale. Le adozioni sono seguite da Il Cuore ha 4 Zampe Onlus, riconosciuta dal 2015 come onlus. «Scopo aiutare il maggior numero di animali e arginare il fenomeno del randagismo. Il lavoro consiste nel raccogliere, sterilizzare e nei casi più fortunati far adottare i nostri ospiti organizzandogli il viaggio».
È quello che è successo a Pistacchio, partito da Lampedusa e arrivato a Firenze. Sull’isola vivono centinaia di randagi: «Sono cani di quartiere ben inseriti nel contesto cittadino e gestiti da noi per cibo, acqua e medicine, tutti cippati, sterilizzati e abituati a girare liberi. Il problema riguarda i cani dei privati, spesso privi di chip e non sterilizzati, responsabili delle cucciolate e dei conseguenti abbandoni. Più di 250 sono i cani che hanno trovato rifugio nella nostra sede – continua Veronica - Molti sono stati adottati, altri ci hanno lasciato. Tanti vivono ancora con noi in attesa di famiglia. Obiettivo realizzare un’oasi dove i nostri amici possano vivere in attesa di trovare famiglia. Molti sono gli abbandoni di cuccioli e cani adulti. Grazie alla stagione turistica, unico periodo in cui l’isola gode di visibilità, riusciamo ad avere un buon numero di adozioni controllate».
Per seguire l’operato dell’associazione c’è la pagina Facebook ‘I Cani di Lampedusa’. «Qui vengono pubblicati foto e video dei nostri ospiti– dice Veronica – Col comune di Lampedusa e Linosa e l’Asp Palermo portiamo avanti un importante progetto di sterilizzazione e microchippature dei cani del territorio. Abbiamo anche realizzato casette di legno in varie zone dell’isola, dove i randagi possono trovare riparo e dove quotidianamente vengono portati cibo e acqua. Abbiamo uno stand in estate, in cui facciamo conoscere l’associazione e presentiamo i nostri ospiti. In inverno Lampedusa viene dimenticata ed è difficile dare visibilità ai trovatelli, per questo approfittiamo dei turisti. Come aiutare i randagi di Lampedusa? Con adozioni, anche a distanza, con donazioni (tutti i contatti sul sito www.ilcuoreha4zampeonlus.org), oppure donando il 5X1000, tesserandosi o inviando beni di prima necessità».