Firenze, 19 luglio 2024 – I disagi negli aeroporti del mondo a causa del “Microsoft Down”, il problema informatico che ha paralizzato numerose attività, hanno colpito anche Peretola. E su un aereo in partenza dal “Vespucci” non c’erano solo turisti con destinazioni vacanzieri: fra gli altri c’era anche Massimo Pieraccini, presidente del Nucleo operativo di protezione civile di Firenze.
Pieraccini non solo è fondatore e guida dell’associazione, ma anche volontario attivo: è uno degli “angeli” che quotidianamente gira il mondo per prelevare e/o consegnare le cellule necessarie per il trapianto ai malati di leucemia. Con poco preavviso si viene a sapere che c’è un donatore compatibile, così il volontario deve partire a volte per l’altra parte del mondo e consegnare a stretto giro di posta la sacca di cellule all’ospedale dove verrà effettuato il trapianto. Una corsa contro il tempo che ha come posta il buon esito del trapianto e quindi la vita di un paziente.
Pieraccini stamani era a bordo del volo che era previsto in partenza alle 9,55 per Zurigo. Una missione di prelievo che, grazie alla lungimiranza e all’esperienza formata in 30 anni di attività, aveva organizzato con la sala operativa del Nopc con un giorni di anticipo. E meno male.
"Siamo stati a bordo dell'aereo fermo nel piazzale a porte chiuse, senza notizie per due ore - spiega Pieraccini – Unica cosa ce sapevamo è che il bug informatico aveva provocato problemi anche all'aeroporto di Zurigo e non potevamo partire".
Purtroppo aeroporti e compagnie aeree in queste situazioni non brillano per capacità di comunicazione, chi viaggia spesso lo sa bene. E così i passeggeri dopo 2 ore di ignara attesa sono stati fatti scendere dall’aeromobile, portati via con il bus, poi di nuovo chiamati per imbarcarsi e invece di nuovo fatti scendere dal pullman. Alla fine dopo lunga attesa il volo è ripartito ma Pieraccini si era organizzato per partire domani alla volta di Miami dove preleverà il dono della vita per riportarlo in Nord Italia, dove è atteso. Ma il problema ha riguardato anche altri volontari del Nopc, fra cui uno in Cile, uno in Australia, uno in Israele e uno ad Edimburgo ma alla fine le cose sembrano essersi sistemate in tempo grazie allo straordinario lavoro della sala operativa che è riuscita a organizzare, come sempre, tutti gli incastri necessari per far fronte alla situazione di emergenza, cambiando qualche rotta e scegliendo aeroporti che sembravano meno colpiti dal tilt informatico.