Firenze, 30 marzo 2025 – Sei delle principali compagnie aeree nazionali e internazionali che decollano e atterrano dal Vespucci di Firenze sono state convocate da Toscana Aeroporti per aver violato, nei sorvoli, la procedura antirumore che prevede di seguire un determinato percorso così da evitare che il rombo dei motori disturbi la quiete di quei residenti che orbitano nell’area che gravita attorno allo scalo aeroportuale. La commissione convocata da Enac – a cui hanno partecipato Ispra, Arpat, Regione Toscana, Palazzo Vecchio, Enav, Aoc e Toscana Aeroporti (assente, se pur invitato, solo il Comune di Sesto Fiorentino – ha calcolato che nel periodo novembre 2023-novembre 2024 si sarebbero registrati 612 casi di violazione, con una media di 90 al mese.

Ovviamente i problemi maggiori si sono registrati nel periodo estivo, con l’aumento dei voli (più 24%) e di passeggeri (più 12%). Nelle scorse settimane proprio la società di gestione del Vespucci ha convocato Air Dolomiti, Helvetic, Suisse, Ita Airways, Volotea e Vueling per cercare una soluzione alternativa che soddisfi sia le esigenze di mitigazione del rumore che quelle di sicurezza. E le sei compagnie nell’arco di qualche settimana presenteranno un piano che sarà valutato e, nel caso, approvato dagli organi competenti.
Va detto che dai verbali della Commissione antirumore emergerebbe che i vettori abbiano giustificato il cambio di rotta e traiettoria sia causa delle avverse condizioni meteo che per la pista ’bollente’, problema, ques’ultimo, che avrebbe potuto creare seri danni ai carrelli. Toscana Aeroporti, che ha dato il via a verifiche e accertamenti, ha già inviato 270 avvisi alle compagnie italiane (una per ogni violazione), per tutti gli altri sono partite delle raccomandate internazionali. Una delle novità emerse dagli accertamenti di tecnici, Arpat e dai dati della centralina fissa Silfi, riguarda proprio il rumore prodotto dagli aerei che non avrebbe subito impennate rispetto al periodo pre Covid (2019). Anzi, con il blocco degli atterraggi tra le 23 e la mezzanotte, sarebbe perfino diminuito di un decibel.
Allo stato attuale, infatti, la soglia consentita dalla legge è di 60 Db, quello registrato, invece, è di 62,5 Db contro i 63,2 Db del passato. La zona in cui ancora il problema persiste è quella di via della Saggina (zona Quaracchi): per questo, Arpat ha chiesto e ottenuto che in quel punto le misurazioni continuino in modo sistematico, per ogni quadrimestre, così da avere un quadro completo della situazione tra la metà e la fine dell’anno.
“I dati dicono che la situazione non è migliorata rispetto al 2019 – attacca Dmitrij Palagi di Spc – Visti i verbali, abbiamo bisogno di capire: quante delle sanzioni vengono effettivamente pagate? Per che importi? Hanno un efficace ruolo nel fare in modo che le compagnie aree non violino le rotte concordare? Le cose si muovono troppo lentamente, a fronte di diritti al riposo e alla salute compromessi”.