Firenze, 27 maggio 2019 - Il Tar ha accolto i ricorsi dei comitati e dei Comuni contrari al progetto di ampliamento dell'aeroporto di Firenze. La decisione comporta, secondo quanto appreso, l'annullamento del decreto ministeriale di Via. «Il progetto sottoposto a Via non conteneva quel grado di dettaglio minimo e sufficiente affinché il Ministero dell'Ambiente addivenisse ad una corretta valutazione di compatibilità ambientale, non essendosi individuati compiutamente le opere da realizzare», si legge nelle sentenze pronunciate dai giudici della prima sezione del Tar della Toscana, che hanno accolto i cinque ricorsi presentati dai Comuni - Prato, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano, Carmignano, Poggio a Caiano, Signa - e dai comitati. Secondo i giudici «la previsione di un numero così elevato di prescrizioni, ma soprattutto il carattere e il tenore di queste ultime, dimostra inevitabilmente il difetto di istruttoria in cui sono incorsi i Ministeri» dell'Ambiente e dei Beni culturali «che si sono limitati a posticipare la valutazione dei relativi impatti ambientali», perché le prescrizioni «devono attenere alla fase di esecuzione del progetto e non riguardare aspetti che avrebbero dovuti essere valutati e risolti in sede di Via».
Sulla vicenda è arrivata la reazione del gestore, ovvero di Toscana Aeroporti che, si legge in una nota, "apprende con sconcerto l'esito delle sentenze" del Tar e annuncia il ricorso al Consiglio di Stato con richiesta di sospensiva. "Appare chiaro - lamenta TA - come purtroppo sia impossibile realizzare opere infrastrutturali in Italia in quanto il giudice ha completamente rovesciato la valutazione data dalla Commissione nazionale ministeriale di esperti, condivisa e avvallata dai ministeri competenti di 3 governi diversi (Renzi, Gentiloni, Conte) circa l'idoneità della documentazione tecnica a dimostrare l'assenza di impatti negativi sull'ambiente". Dunque, si legge ancora, "Toscana Aeroporti ha dato mandato ai propri legali in difesa dei propri legittimi interessi, dei suoi azionisti, della città di Firenze che aspetta questa opera da 50 anni e di tutti quelli che vogliono infrastrutture come motore di sviluppo e di benessere, di proporre immediatamente appello al Consiglio di Stato con richiesta di sospensiva".