EMANUELE BALDI
Cronaca

Affitti brevi, atto bis. Funaro frena gli Airbnb. Spiragli Palagi, no di Iv. Astensione Del Re e Masi

Domani in Consiglio comunale la nuova delibera approvata in giunta. Il centrodestra voterà contro: "Un limite alla libertà dei fiorentini". La sinistra critica chiede l’estensione dello stop fuori dal centro storico.

Affitti brevi, atto bis. Funaro frena gli Airbnb. Spiragli Palagi, no di Iv. Astensione Del Re e Masi

Giovani turiste in piazza San Giovanni

Un (altro) freno agli affitti brevi nel centro storico. Palazzo Vecchio mostra i muscoli al Tar che ha schiaffeggiato la prima delibera anti-airbnb dell’ex sindaco Dario Nardella – la quale, dicono i detrattori dell’attuale europarlamentare, ha avuto pure l’effetto boomerang di far moltiplicare, nei vuoti legislativi, il numero di registrazioni di immobili da affittare sul portale della metrocittà – e riporta domani in Consiglio comunale l’atto bis fortemente voluto dalla nuova inquilina della sala di Clemente VII, Sara Funaro.

La sindaca nei giorni scorsi, a proposito della variante al Piano operativo varata dalla giunta, aveva parlato di "battaglia fondamentale in una città in cui il mercato degli affitti per i cittadini è diventato insostenibile".

Scontato l’esito del voto. Al netto di emendamenti, osservazioni e ordini del giorno l’atto passerà. Più interessante capire le posizioni politiche delle opposizioni in merito alla mossa di Funaro. Molte le sfumature.

Come ampiamente previsto il centrodestra farà muro e voterà contro. Giovanni Gandolfo a ribadisce la "contrarietà" di FdI "a questo provvedimento che riteniamo del tutto inefficace oltre che ingiusto poiché limita la proprietà privata e la libertà d’iniziativa economica dei fiorentini".

Contrario all’atto ma meno ’barricadero’ – anche nel solco di una nuova via di distensione tra riformisti e dem – è Francesco Casini di Italia Viva che specifica: "Il nostro gruppo voterà contro" ma "non perché non ci poniamo il problema casa" bensì perché "crediamo che questi problemi non si risolvano con l’accanimento verso gli affitti brevi operati da piccoli proprietari, che devono trovare una loro disciplina ma non vanno demonizzati". "Sono questioni serie – puntualizza l’ex sindaco di bagno a Ripoli – quelle della casa, dello svuotamento e dell’identità del centro, che hanno bisogno di essere affrontati con serietà e ben altre misure".

Probabile astensione verso una "delibera timida" della sinistra critica di Dimitri Palagi, "a meno che – precisa l’ex candidato sindaco – non vengano approvati i nostri emendamenti". Quello a cui Palagi tiene di più riguarda l’adozione di un piano di settore che tuteli le residenze, pur senza divieti secchi ma con limitazioni, anche al di fuori del centro storico, ad esempio lungo il tracciato della tramvia". Altro punto che preme a Palagi è l’introduzione di una regola per la quale "se cambida la proprietà di un immobile registrato su una piattaforma per gli affitti si resetti il privilegio di poterlo mettere a reddito". Non si esprimerà neanche la Firenze Democratica di Cecilia Del Re critica fin da sempre non tanto sulla filosofia della delibera quanto sulla sua efficacia ("Si preferisce la propaganda alla concretezza, condannando così la città").

Per Paolo Bambagioni (Lista Schmidt) l’unica soluzione è una "mozione di annullamento per non proseguire con una patomima". Il pentastellato Lorenzo Masi argomenta così il suo "probabile" non voto. "Le locazioni vanno disciplinate e regolate, ma non è certo questa la strada da percorrere. Serve una norma nazionale che impedisca di speculare sulle grandi città. Così si danneggiano i più piccoli e il comune si espone molto probabilmente alle medesime censure avanzate nei ricorsi".