Pietro Mecarozzi
Cronaca

Sì agli affitti brevi nel centro storico di Firenze, la pronuncia del Tar. Nardella: “Ora regole a Bruxelles”

La delibera del Comune che li vietava è stata superata dall’approvazione del Piano operativo. Esulta il Codacons, la sindaca Funaro: “Andiamo avanti senza indugio”

Via libera agli affitti brevi

Via libera agli affitti brevi

Firenze, 10 luglio 2024 - Il Tar della Toscana, aderendo integralmente alla tesi dei ricorrenti, ha dichiarato i ricorsi promossi contro la delibera urbanistica del Comune di Firenze sugli affitti turistici brevi, che prevede il divieto di destinare a tale scopo nuovi immobili nell’area Unesco del centro storico della città, improcedibili per “sopravvenuta carenza di interesse”.

In altre parole, il Tar ha condiviso la prospettazione dei ricorrenti secondo cui i nuovi atti pianificatori approvati dal Comune hanno stralciato la previsione "anti affitti brevi", determinando così la cessazione della materia del contendere. Non è stata invece condivisa la tesi del Comune di Firenze secondo cui detta previsione era destinata a sopravvivere.

Ad oggi, quindi, l'attività di locazione turistica breve è consentita e pienamente legittima anche nel centro storico fiorentino. Chi vorrà iscrivere sul portale del Comune un proprio immobile e affittarlo per tempi brevi sulle note piattaforme potrà farlo. Mentre per chi già lo faceva, non cambia praticamente nulla.

Sui ricorsi presi in esame, la prima sezione del tribunale, presieduta da Roberto Pupilella, ha decretato che la recente approvazione del Piano operativo ha superato la variante approvata a ottobre, che introduceva il divieto di nuovi appartamenti destinati a locazioni brevi nell’area Unesco del centro storico. Mentre gli avvocati del Comune sostenevano che la variante approvata è ancora in piedi – e che andrà integrata anche a seguito del nuovo piano operativo varato dalla Regione -, il Tar spiega che né la variante né la delibera emessa in materia dal Comune sono destinate a mantenere la propria efficacia.

"Andiamo avanti senza indugio: nella prima seduta utile della giunta porterò l'approvazione della variante per ribadire lo stop agli affitti brevi. Rimane l'inerzia di un governo indifferente rispetto ai problemi di overtourism che affliggono città d'arte come Firenze. Continuerò a chiedere al governo provvedimenti nazionali che sono sempre più urgenti”. È quanto ha dichiarato la sindaca di Firenze Sara Funaro dopo la sentenza del Tar.

Esulta il Codacons:  “Oggi arriva la sentenza del tribunale che riconosce pienamente le ragioni dell'associazione dei consumatori e dei proprietari”. Il Codacons evidenza quando scritto dai giudici amministrativi secondo cui gli obiettivi del divieto, così nella sentenza del Tar “risultano non più attuali proprio per effetto della sopravvenuta approvazione del piano operativo, che non li contiene. Quali che ne siano le ragioni, lo stralcio dal Po del divieto delle locazioni brevi turistiche finisce, infatti, con il comportare un vistoso disallineamento tra le misure di salvaguardia originate dall'adozione della variante al R.U. e le scelte effettuate dal Comune con l'approvazione del piano operativo, nel senso che le prime non sono coerenti con le seconde, né ad esse funzionali, determinandosi di conseguenza una almeno apparente aporia generata dall'incompatibilità fra l'assetto territoriale futuro preconizzato dalla variante al regolamento urbanistico, che prevede il divieto delle locazioni turistiche brevi, e quello preconizzato dal piano operativo, che quel divieto non prevede. (...) Per tutte le ragioni esposte, con l'approvazione del Po debbono ritenersi cessati gli effetti pregiudizievoli prodotti dall'adozione della variante al regolamento urbanistico e, con essi, l'interesse all'impugnazione. Il ricorso va, pertanto, dichiarato improcedibile con assorbimento di ogni ulteriore questione processuale e di merito”. 

“E’ un ottimo risultato” spiega Riccardo Tagliaferri, uno degli avvocati amministrativisti che ha assistito società e persone fisiche nel ricorso. “Il Tar ha ritenuto di aderire alla nostra prospettazione decretando che la delibera ‘affitti brevi’ non è più operante, e la materia del contendere è cessata”.

Sul caso interviene l’europarlamentare ed ex sindaco di Firenze, Dario Nardella: ““La strada indicata da Firenze sul blocco degli affitti brevi nel centro storico cittadino è quella giusta: il Tar non entra nel merito e non dichiara illegittima la delibera del Comune. Dunque nessuna bocciatura da parte dei giudici amministrativi. Bene fa la sindaca Sara Funaro a ribadire l’intenzione di andare avanti nel percorso iniziato durante la scorsa legislatura, saremo al suo fianco. Intanto, al Parlamento europeo siamo già al lavoro con deputati di diversi Paesi per chiedere al più presto la definizione di regole comunitarie”.

“La sentenza del Tar Toscana di oggi – continua Nardella – non pregiudica minimamente il percorso iniziato con coraggio e innovazione, anzi, crea le condizioni perché il modello fiorentino diventi modello nazionale ed europeo. Il fenomeno degli affitti turistici brevi interessa quasi tutte le città europee, da Firenze a Barcellona, da Roma ad Amsterdam, e sta determinando un pericoloso allarme sociale. L’esplosione degli affitti turistici sta incidendo infatti su un aumento repentino e incontrollato dei costi degli appartamenti nelle grandi città e dei canoni di affitto con aumenti che oscillano tra il 10% e il 20% annui. Per questo - sottolinea Nardella - già in questa settimana ho avviato un confronto a Bruxelles con i deputati europei delle delegazioni spagnole francesi e olandesi in particolare. Il nostro obiettivo è quello di sollecitare formalmente la commissione europea appena sarà insediata, per l’emanazione di regole che attribuiscano ai sindaci e alle autorità locali e regionali poteri incisivi per regolare il fenomeno degli affitti turistici e limitarli o bloccarli in determinate aree delle città e per determinati periodi. Questi strumenti sono necessari per facilitare una politica attiva sui prezzi abbordabili per le case. Le norme europee saranno necessarie per aiutare città come Firenze e fare da sponda alle loro amministrazioni e per superare l’inerzia grave e incomprensibile del governo nazionale. L’Italia infatti - conclude Nardella - è il Paese più indietro di tutti gli altri Stati europei in questo settore. E, visto che a Roma non stanno facendo niente per mettere mano all’emergenza abitativa e al fenomeno dell’overtourism, allora lo faremo a Bruxelles”.

Esulta anche Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Managers Italia: “La sentenza del Tar sulla delibera contro gli affitti brevi voluta dall'ex sindaco di Firenze Nardella segna la netta vittoria degli imprenditori e di tanti cittadini, con una sconfitta e una figuraccia storica di Palazzo Vecchio. Noi siamo contenti, ma speriamo che il Comune impari la lezione e la smetta con dannosi provvedimenti spot”. “La sentenza del Tar - dice Fagnoni - è la dimostrazione che, come sosteniamo da mesi, la delibera voluta da Nardella era solo una manovra pubblicitaria che a tutti gli altri, e non solo a noi imprenditori, ha fatto solo danni. La delibera non solo non ha raggiunto l'obiettivo di abbassare i prezzi delle locazioni lunghe, ma ha anche danneggiato molti fiorentini proprietari di seconde case di famiglia. Coloro che volevano vendere o affittare a breve termine quest'anno hanno subito gravi conseguenze dall'azzardo dell'ex sindaco. E intanto la domanda di affitti resta altissima a causa del caro mutui e del caro vita”. "Ora ci auguriamo che la nuova sindaca Sara Funaro si fermi a riflettere prima di fare ricorsi e controricorsi - spiega Fagnoni -. Non è tartassando i privati che si risolve il problema dei costi delle locazioni lunghe. Servono incentivi fiscali per i proprietari di case che fanno locazioni lunghe e tutele per i casi di morosità. Per ridurre i prezzi degli affitti non turistici, bisogna costruire nuovi immobili, rigenerare quelli abbandonati destinandoli ad abitazioni e usando spazi pubblici allo stesso scopo, penso ad esempio a Sant'Orsola”.