Affitti brevi, che indotto. Dal co host al manager. Le nuove professioni della città-albergo

L’Istat ha censito più di 1.200 partite Iva per il settore BnB. Ecco quali sono i nuovi lavori spuntati fra gli oltre 3.600 addetti. Il mercato cerca segnalatori, tuttofare e incaricati per il check in.

Affitti brevi, che indotto. Dal co host al manager. Le nuove professioni della città-albergo

Gli introiti della tassa di soggiorno per il 2024 sono stimati in 70 milioni di euro

Vassalli, valvassori e valvassini. Il sistema degli affitti brevi a Firenze e provincia ha sprigionato negli ultimi 12 mesi un giro d’affari pari a 2 miliardi di euro, facendo prevedere a Palazzo Vecchio di intascare almeno 70 milioni di euro a fine anno di imposta di soggiorno. Ma il petrolio dei turisti non giova solo alle casse pubbliche. Regge infatti un sistema piramidale di nuove professioni che si sta affermando sia nel castrum che in periferia. Un puzzle composto da pezzi importanti nel settore extra-alberghiero: property manager, co-host, addetti al check-in, alle pulizie, manutentori, assistenti. I nuovi gregari che lavorano, arrotondano o vivono nel grande regno dell’albergo diffuso gestito dal vassallo di turno: il proprietario delle mura in affitto, l’host o la società che, per possedere un codice Ateco, deve contare su più di quattro immobili sul mercato delle locazioni.

L’indotto conosciuto al fisco emerge dai numeri dei nuovi codici Ateco, la combinazione alfanumerica che identifica l’attività economica svolta dall’impresa, accesi in tutta la provincia. L’Istat nel 2022, ultimo dato disponibile, ne ha censiti 1.221 tra capoluogo e provincia. Sono le imprese attive nel settore ‘alloggi per vacanze e altre strutture per brevi soggiorni’, il codice Ateco 55.20.51 che include pure i bed and breakfast.

Di queste 1.190, circa il 97%, avevano una classe di addetti da 0 a 9 persone. Il restante 3%, cioè 31 attività invece potevano contare fra i 10 e i 49 addetti. Veri big cioè rispetto al singolo proprietario che per arrotondare affitta la propria stanza di casa.

Gli stessi in grado di creare lavoro per i valvassori e valvassini del settore: co-host, aiutanti, imprese di pulizie e manutentori a chiamata. Assunti anche in pianta stabile come dipendenti, ma soprattutto come partite Iva. Sono state le imprese che contano dai 10 ai 49 addetti a lievitare del 100% negli ultimi 10 anni: segno che il mercato dei bnb è sempre più in mano a pesci grandi.

Per capirsi, 10 anni prima, nel 2012 i codici accesi erano 821 di cui zero oltre i 10 addetti. Briciole rispetto a oggi. Ma quanti sono gli addetti, non proprietari, che lavorano sugli affitti brevi in città? Impossibile fare una stima, ma se ognuna fra le partite Iva censite avesse in media tre addetti, la cifra supererebbe i 3.600 posti di lavoro per un’istantanea che, pur essendo l’ultima disponibile, è vecchia di due anni. E dunque a ribasso. Gli effetti però si vedono nelle bacheche digitali fiorentine che offrono lavoro.

Sono almeno una quarantina quelli degli ultimi 60 giorni. Una figura tra le più richieste è il segnalatore con una ventina di offerte di lavoro. "Nuova startup nel settore immobiliare – recita uno degli annunci – ricerca figura di collaboratore property manager: se sei interessato a far parte del nostro team come segnalatore, inviaci il tuo cv e una breve lettera motivazionale". La promessa? dai 600 ai 1.200 euro a contatto. La caccia è aperta pure per i check-in agent. In tutta la provincia se ne cercano una decina negli ultimi 60 giorni.

Chi sono? Gli addetti all’accoglienza degli ospiti del grande albergone diffuso. I requisiti: collaborazione in ritenuta d’acconto o a partita Iva e guadagni fino a 500 euro al mese. Ci sono anche aziende che offrono la gestione chiavi in mano delle mura da affittare. Come CleanB&B o Etesian che vendono un pacchetto completo: pulizia ad ogni check in, interventi manutenzione, sostituto di imposta per cedolare secca e comunicazioni alla questura sulla registrazione degli ospiti. Non resta che sedersi, pagare il costo del servizio. E intascare quel che resta.

Claudio Capanni