REDAZIONE FIRENZE

Affitti brevi, il ministro dice no Bloccata la proposta di Nardella

Il governo contro soluzioni a macchia di leopardo. Garavaglia: "Regole certe su tutto il territorio nazionale". Il sindaco infuriato: "Non abbiamo strumenti per bloccare la fuga di residenti e la concorrenza sleale"

Niente da fare per la norma blocca-affitti brevi, che il sindaco Dario Nardella aveva promosso in prima persona, col sostegno dell’Anci, con un’iniziativa legislativa che mirava a contenere il dilagare delle piattaforme online, specialmente per gli appartamenti del centro storico.

E invece ieri il ministro del turismo Massimo Garavaglia si è messo di traverso, dando il suo parere negativo agli emendamenti al disegno di legge che, di fatto avrebbero concesso più poteri ai sindaci, così come concesso a Venezia.

Il ministro ha spiegato che per la regolamentazione degli affitti brevi sarà fondamentale la banca dati dell’offerta extralberghiera che sarà pronta entro ottobre: "Sarà il principale strumento contro il fenomeno dell’abusivismo - afferma Garavaglia – Il fenomeno non si risolve con soluzioni a macchia di leopardo. Servono regole certe su tutto il territorio nazionale".

Una risposta chiara, o meglio un “nossignore“, all’indirizzo di Palazzo Vecchio, che invece da tempo scalpita per intervenire rapidamente, frenare la fuga dei residenti, valutare quanto e come concedere i cambi di destinazione e di fatto contingentare i locali per affitti brevi.

"Sono costernato dalle parole del ministro del turismo Garavaglia - ribatte arrabbiato Nardella – che ha espresso parere contrario a due emendamenti alla legge di conversione del DL trasporti al Senato, che erano stati sostenuti in modo bipartisan da Pd e Forza Italia, e dichiarati ammissibili dalla presidente del Senato Casellati, con parere favorevole del Mef. Il ministro di fatto è contro una iniziativa legislativa sacrosanta che estende la norma spot fatta solo per Venezia a tutte le altre città d’arte d’Italia e che consentirebbe ai sindaci di regolare gli affitto turistici brevi e lo strapotere delle piattaforme online".

Alle prese con una delle città più turistiche al mondo, Nardella lamenta la totale deregulation del settore, senza una qualche norma dello Stato che consenta di affrontare il problema dell’abbandono dei centri storici dei residenti, l’esplosione dei prezzi degli affitti a causa del dilagare delle piattaforme on line, la concorrenza sleale verso le imprese alberghiere.

Si ricorda che perfino la Corte di Giustizia Europea ha riconosciuto in una recente sentenza la legittimità dei sindaci di regolare gli affitto turistici brevi riconoscendo al sindaco, nel caso specifico di Parigi, il potere di limitare il numero di appartamenti e di giorni per le locazioni brevi. "Ma evidentemente il ministro leghista non è informato - conclude il sindaco – e in un anno e mezzo non ha dato alcuna soluzione ad un problema sollevato da sindaci e categorie economiche". La speranza è ora "che invece che in queste ore cruciali il Senato approvi gli emendamenti in questione dando ai sindaci uno strumento utile e incisivo come già succede in molte altre città europee che stanno trovando un equilibrio tra turismo e residenza nei centri storici".

O. Mu.