Affitti brevi, lo stop resta. Il Comune: "Delibera operativa". Ma scoppia la polemica

Il Partito democratico fa quadrato attorno all’amministrazione. Opposizioni all’attacco. La norma non è stata inserita nel Poc in attesa della decisione del Tar il 9 maggio. .

Affitti brevi, lo stop resta. Il Comune: "Delibera operativa". Ma scoppia la polemica

Affitti brevi, lo stop resta. Il Comune: "Delibera operativa". Ma scoppia la polemica

di Antonio Passanese

FIRENZE

Nessun congelamento. Nessuno stop. La delibera Nardella sugli affitti brevi – ribattezzata anche anti Airbnb – resta in vigore. E’ Palazzo Vecchio a confermarlo ufficialmente dopo la notizia del Corriere Fiorentino. La norma, in sostanza, sulla scia dei numerosi ricorsi al Tar (i primi si discuteranno il 9 maggio), esce con un emendamento dalle mole del piano operativo, in aula da lunedì per una ‘maratona’ lunga tre giorni dedicata alla sua approvazione. Ma resta tutta intera nel Regolamento Urbanistico di Palazzo Vecchio ancora in fase di approvazione, effetti compresi, come le misure di salvaguardia.

"La delibera dell’autunno scorso, prima del genere in Italia che mira a regolamentare il fenomeno dei cosiddetti affitti turistici brevi e a bloccare nuove aperture nel centro storico, è e resterà pienamente operativa", si aggiunge. La delibera è frutto "di una variante al regolamento urbanistico vigente, che resterà in vigore per i prossimi mesi".

Il piano operativo "non contiene questa parte sugli affitti brevi perché l’iter della variante al regolamento urbanistico non è ancora concluso" ed è "oggetto di numerose osservazioni e ricorsi, in risposta ai quali, per mantenere l’operatività e la legittimità del divieto in atto, si è preferito attendere la pronuncia del Tar". In questo senso, si assicura dal Comune, "l’allineamento sarà tempestivamente reinserito nel piano operativo una volta che questo avrà l’ok della Regione". Ma questo potrebbe avvenire anche nella prossima amministrazione.

Il provvedimento anti Airbnb "è comunque pienamente operante: restano vigenti le misure di salvaguardia, quindi continua a valere il divieto di iscrizione per gli affitti brevi in area Unesco". La scelta intrapresa dal Comune è ribadita e difesa anche dal sindaco, Dario Nardella: "Sulla battaglia contro la deregulation degli affitti turistici brevi non arretriamo di un millimetro. Anzi, rilanciamo e siamo pronti a valutare possibilità di estensione del potere di regolamentazione anche tenendo conto dell’evoluzione della nuova legge regionale".

Tutto il Partito democratico, ieri, ha fatto quadratto attorno all’amministrazione, tanto che il capogruppo in Consiglio, Nicola Armentano, e il presidente della Commissione Urbanistica, Renzo Pampaloni, hanno annunciato una misura ancor più restrittiva di quella attuale: "Chiederemo in un ordine del giorno apposito di poter fare uno studio per individuare, anche fuori dal centro Unesco, eventuali ulteriori aree da tutelare". Intanto, però, le polemiche non si placano. Così è il Movimento 5 Stelle a chiedere "per l’ennesima volta chiarezza ad assessore e sindaco". Perché, osserva il capogruppo Roberto De Blasi, sebbene "l’iter della variante al regolamento urbanistico vigente non sia ancora concluso, i contorni di questa vicenda rimangono incerti e molto dubbi". Si fa sentire anche il gruppo Sinistra Progetto Comune con il candidato sindaco, Dmitrij Palagi. "Dopo settimane e settimane di discussione sulle osservazioni e i pareri dell’amministrazione, alla vigilia di un Consiglio comunale a rischio", per il voto sul piano operativo, "ecco arrivare un emendamento del sindaco, che sospende la previsione già annunciata".

Sunia e Associazione Progetto Firenze affermano che la norma"è un primo passo coraggioso per tutelare la citta. Mimma Dardano, capogruppo di Italia Viva, parla di "farsa" mentre il coordinatore regionale azzurro Marco Stella gongola: "La decisione della giunta Nardella di cancellare la norma che bloccava gli affitti turistici brevi nel centro storico costituisce una vittoria di Forza Italia, che contro quella norma si è battuta da subito. Di fatto, Palazzo Vecchio ha ammesso che quella delibera era senza basi giuridiche, e non a caso è stata oggetto di una pluralità di ricorsi. La nostra battaglia a favore del diritto e della proprietà privata continua, non smetteremo di vigilare".