EMANUELE BALDI
Cronaca

Affitti brevi, stop bis. Funaro: "È un segnale, la città è dei fiorentini". FdI: "Atto ideologico"

Dopo lo stop del Tar approvata una nuova delibera per arginare gli Airbnb. Ok di Pd e Avs, no di destre e Iv. Fd e 5Stelle non votano, la sinistra si astiene. La sindaca: "Adesso però è necessaria una normativa a livello nazionale".

Affitti brevi, stop bis. Funaro: "È un segnale, la città è dei fiorentini". FdI: "Atto ideologico"

Dopo lo stop del Tar approvata una nuova delibera per arginare gli Airbnb. Ok di Pd e Avs, no di destre e Iv. Fd e 5Stelle non votano, la sinistra si astiene. La sindaca: "Adesso però è necessaria una normativa a livello nazionale".

Dai finestroni del Salone de’Dugento l’assemblea cittadina si affaccia su una piazza Signoria arroventata da un sole spietato dal quale si ripara uno sciame infinito di turisti. Fiorentini, non pervenuti. Forse per questo pare azzeccata, nei tempi, la sentenza con la quale la neosindaca Sara Funaro ’benedice’ la delibera-bis (la prima, di stampo nardelliano, ha di recente ricevuto il benservito dal Tar) contro gli affitti brevi:

"È l’inizio di un percorso che andrà ad aggiungersi a tante altre azioni perché la bellezza della nostra città possa essere vissuta sì da un turismo sostenibile, ma soprattutto dalle nostre cittadine e dai nostri cittadini".

Di fatto ieri il Consiglio comunale ha approvato l’atto più discusso degli ultimi mesi, ovvero la variante al Piano operativo che inserisce nel nuovo strumento urbanistico la norma per bloccare nuovi affitti turistici brevi nel centro Unesco di Firenze. Il via libera alla delibera, presentata dall’assessora all’urbanistica Caterina Biti, è arrivato dopo l’adozione da parte della giunta di Palazzo Vecchio avvenuta nel corso della prima seduta.

Obiettivo dichiarato, fa sapere Palazzo Vecchio, "favorire la permanenza della residenza in centro storico e migliorare le condizioni di abitabilità attraverso l’inserimento della distinzione ‘residenza temporanea’ all’interno della tipologia ‘uso residenziale’ e stabilendo quindi il divieto di insediamento nel nucleo storico Unesco dell’uso per residenza temporanea".

Nessuna sorpresa sul voto, piuttosto indicazioni politiche. L’atto è passato con i voti di Pd, Lista Funaro e Avs. Le opposizioni si sono divise tra voti contrari di tutti consiglieri di centrodestra, l’astensione della sinistra critica di Dmitrij Palagi e il non voto sia Cecilia Del Re (Firenze Democratica) che di Lorenzo Masi (M5s). Per quanto riguarda la maggioranza secondo i capigruppo di dem Luca Milani insieme a Renzo Pampaloni, di Avs Caterina Arciprete e della lista Funaro Michela Monaco con l’approvazione della delibera "è stato dato un primo segnale politico importante" nonché "un punto di partenza di un percorso che deve continuare ad affrontare e approfondire soluzioni ulteriori così come abbiamo già iniziato a fare".

Disappunto di Fratelli d’Italia che con la capogruppo Angela Sirello e i consiglieri Alessandro Draghi, Giovanni Gandolfo e Matteo Chelli. "Se il Pd sostiene di avere a cuore il problema della residenzialità non continui a portare al voto atti ideologici e zoppi come questo ma affronti le tematiche connesse al disagio abitativo e alle politiche che incentivino la residenzialità sul territorio fiorentino realmente, mostrandosi disposto a dialogare" le parole del gruppo di opposizione in una nota nella quale si sottolinea anche che la maggioranza "ha bocciato un ordine del giorno da noi presentato che chiedeva l’istituzione di una Commissione speciale per la gestione dell’emergenza abitativa". Va giù pesante il capogruppo della Lega Guglielmo Mossuto ("La proprietà privata non si tocca. Se il centro storico si è spopolato la colpa è di una gestione fallimentare del Pd" colpevole di aver creato "un’immensa vetrina per soli turisti".

I consiglieri della lista Schmidt Massimo Sabatini e Paolo Bambagioni parlano rispettivamente di "delibera-rischio" e di "provvedimento inadeguato, parziale rispetto alla profondità del problema" mentre lo stesso ex direttore degli Uffizi durante il dibattito sulle intenzioni di voto parla esplicitamente di "atto che limita la libertà".

"Essere frettolosi nell’andare a disciplinare un tema come gli affitti brevi può esporre la pubblica amministrazione a nuove cause legali" mette in guardia il capogruppo del Movimento 5 Stelle Lorenzo Masi mentre il forzista Alberto Locchi prova a spostare il focus della questione sostenendo che "il turismo di massa non è quello che deriva dai b&b ma è quello degli arrivi in pullman, del turismo navale".

Palagi infine, sulla scia di quanto segnalato ieri dalla capogruppo di Firenze democratica, Cecilia Del Re, intravede rischi di incompatibilità fra la disposizione del regolamento urbanistico e il decreto Salva casa diventato da poco legge che intende liberalizzare le destinazioni d’uso degli immobili, per questo esorta il centrosinistra a sua volta a dare battaglia in sede giudiziaria:

"Il decreto ha profili di incostituzionalità – le sue parole – ci aspettiamo quindi che la Regione sollevi la questione di legittimità costituzionale rispetto alle competenze degli enti locali, visto che in materia urbanistica sono i Comuni a poter agire in maniera effettiva".