Pochi e potenti. Un gotha che controlla, fagocita, cresce e si arricchisce con gli affitti brevi di appartamenti e stanze sparse in città. È ormai lo spirito dei tempi a Firenze: i flussi turistici sono fuori controllo, acquistare casa in centro è un privilegio, la domanda per alloggiare supera l’offerta dei posti sul mercato. Il risultato è presto fatto: facendo una media dei dati, disponibili sui portali Inside Airbnb e AirDna, emerge che sono appena dieci i ’super host’ che hanno in dote la bellezza di mille annunci, quasi tutti nell’area Unesco. Una crescita esponenziale, se si pensa che pochi mesi fa erano circa in venti a gestire lo stesso numero di affitti.
Numeri alla mano, infatti, solo nei mesi estivi – giugno e luglio in primis – sono stati registrati circa 4mila annunci in più sulle varie piattaforme (con Airbnb chiaramente in testa). Un picco frutto dell’avviso di quest’estate da parte del Comune dello stop alle nuove locazioni turistiche in area Unesco (che dopo il primo via libera deve essere approvata in seconda battuta dal Consiglio comunale), che ha ’svegliato’ i proprietari dormienti che già affittavano ma non erano iscritti ai registri comunali e coloro che non si sono fatti scappare la possibilità di farlo un domani, segnando il proprio immobile.
E così, con l’anno nuovo la storia non cambia. In totale sono 15mila alloggi utilizzati con affitti turistici, unità in più unità in meno, il prezzo medio a notte si aggira sui 190 euro, gli affitti a breve termine sono il 98,4% del totale e la rendita per appartamento è di circa 50mila euro l’anno (+16% dello scorso anno). A chi vanno questi guadagni? Ci sono fondi (magari esteri) dietro a colui che consegna le chiavi di casa al turista? È difficile da capire, ma una cosa è certa: a crescere, in termini di possedimenti, sono sempre i primi classificati nella lista dei giganti del settore. In tre, ’Edoardo e Michela’, ’Istay’ e ’Mamo’, contano 518 appartamenti.
Un sistema che, senza bisogno di troppi calcoli, e citando Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di Commercio di Firenze, "crea un effetto perverso che uccide le nostre attività e la bellezza della città".
Perché "gli Airbnb sono uno strumento formidabile per l’area metropolitana – aveva spiegato Bassilichi a La Nazione, anche per spostare i flussi turistici", ma non possono essere concentrati solo nell’area Unesco, che nelle grafiche delle piattaforme specilizzate, come un paziente malato di morbillo, scoppia di pallini rossi (che stanno a segnalare proprio la quantità di annunci presenti in quella zona).
P.M.