L’origine è millenaria. Sembra risalire addirittura al vescovo fiorentino S. Zanobi che donando tutti i suoi possessi ai poveri, nel 395 fondò a Passignano una comunità di monaci. Di sicuro si sa che nel 1049 la Badia di Passignano viene donata a S. Giovanni Gualberto e che nel corso dei secoli il complesso monastico nel comune di Tavarnelle Barberino ha avuto numerose trasformazioni, arricchendosi di epoca in epoca di strutture architettoniche e opere d’arte. Fra queste, la realizzazione nell’attuale refettorio dell’Ultima Cena di Domenico Ghirlandaio. E il monumentale ciclo di affreschi dedicato alla vita e al percorso di fede di San Benedetto, situato nel chiostro superiore della millenaria abbazia San Michele Arcangelo a Badia a Passignano.
Proprio quest’ultimo è al centro di un imponente intervento di restauro, di cui sono stati completati i primi tre riquadri. Il cantiere è finanziato e sostenuto dal Comitato United by Art, costituito da un gruppo di mecenati sensibili all’arte e alla promozione, alla conservazione e alla tutela del patrimonio storico-artistico del Chianti, presieduto da Elisabetta Bertold e con il marchese Piero Antinori come presidente onorario. Oltre a loro, alla presentazione di questa prima fase dei restauri sono intervenuti tutti i componenti del comitato, l’abate generale padre Giuseppe Casetta, don Alessandro Paradisi e la Congregazione Monastica dei Monaci Benedettini Vallombrosani, il sindaco di Barberino Tavarnelle David Baroncelli e la soprintendente Antonella Ranaldi.
Il ciclo di affreschi sulle pareti esterne del chiostro è realizzato da Filippo di Antonio Filippelli, allievo di Domenico Ghirlandaio, alla fine del XV secolo. I quadri rappresentano le tappe salienti della storia di San Benedetto, dalla fanciullezza alla morte, passando per il percorso monastico e i tanti miracoli compiuti. Al momento il restauro ha interessato i riquadri che raffigurano ’La morte di San Benedetto’ e ’La storia di Santa Scolastica’. Due sono stati finanziati proprio dagli Antinori, per un importo di circa 60mila euro. "L’intento è proseguire e completare più di una parete con le risorse finora raccolte – ha detto Elisabetta Bertol – cercando ulteriori fondi e adesioni di nuovi mecenati". I sostenitori potranno usufruire dell’Art Bonus regionale.