Un nuovo intervento chirurgico per Martina Voce. Probabilmente non l’ultimo. Nello stesso ospedale di Oslo in cui anche il suo aggressore, l’ex fidanzato Mohit Kumar Vemar, è ricoverato. L’operazione è stata necessaria dopo le trenta coltellate che venerdì scorso, l’uomo le ha inferto con violenza, con volontà assassina, nel negozio di cibi italiani dove la 21enne, fiorentina, lavora per mantenersi gli studi in informatica nella capitale norvegese. Si erano lasciati a settembre, ma lui non si era rassegnato alla fine del rapporto. "È viva per miracolo", dice lo zio della ragazza, Antonio Voce, professione avvocato come il babbo di Martina, Carlo. "Ma Martina è forte e ce la farà".
È stato lo zio a preparare in fretta una denuncia alla procura di Roma: un’indagine parallela a quella norvegese prevista dalle norme internazionali quando un cittadino italiano è vittima di reati violenti in un paese estero. "È stata sottoposta a un nuovo intervento chirurgico per ricostruire la mano destra e l’arco mascellare – aggiunge Voce –. Kumar ha assestato con forza una coltellata alla guancia sinistra di Martina: un taglio dall’orecchio fino alla gola, lacerando carotide e giugulare. La prossima operazione chirurgica è fissata per giovedì prossimo. Anche oggi (ieri, ndr) i medici hanno svegliato la ragazza per capire le reazioni cerebrali: Martina ha reagito alzando le mani a difesa davanti al viso e ciò la dice lunga sullo choc che ha subito. Ho anche visto le foto del locale scattate dopo l’aggressione, sono raccapriccianti per il sangue sparso nel locale".
Nella stanza dell’ospedale in cui è ricoverata Martina, campeggia un disegno fatto dalla sorella Luna, 7 anni. Sono raffigurati Martina, il babbo, con la pancia, poi la moglie, Luna e la tata. "La piccola è convinta che Martina al risveglio rivedrà la famiglia al completo". Sempre ieri, Oliver, il collega-eroe norvegese che si è gettata addosso all’aggressore, disarmandolo e ferendolo per fermarlo, ha cercato di far visita all’amica. Nello stesso ospedale di Oslo, in Rianimazione, piantonato da 4 poliziotti c’è Kumar: anche le sue condizioni non sono buone. "Sulle indagini sappiamo ancora poco – spiega lo zio –: vige il più assoluto riserbo, tanto che nemmeno i vertici dell’ospedale forniscono alla polizia informazioni sullo stato di salute di Kumar. Gli investigatori hanno operato una prima ricostruzione dopo aver ascoltato i dipendenti di ’Smak av Italia’ e sentiranno, appena possibile, vittima e aggressore. Non esistono video dell’aggressione, nel locale non ci sono telecamere. Intanto, poliziotti alti e nerboruti piantonano Kumar e dicono di essere lì per proteggere Martina: c’è il rischio che l’ex, una volta sveglio, possa ritornare a colpire".