REDAZIONE FIRENZE

Aggredita di notte nel parcheggio: "Io gridavo, loro ridevano..."

Campi Bisenzio. "Erano in tre, davanti all’Hidron. Mi hanno preso i soldi". Decisivi gli interventi della security e dei carabinieri

Carabinieri

Campi Bisenzio (Firenze), 27 luglio 2019 -  «Loro sorridevano....io ero pietrificata. Mi hanno preso la borsa, l’hanno aperta, si sono presi i soldi. Gli gridavo ‘maledetti, rendetemi le mie cose! E loro a ridere...».

E’ un passaggio del racconto drammatico di una donna, affidato ai social in attesa che il resoconto della disavventura subita mercoledì notte venga formalizzato dai carabinieri. Proprio quei carabinieri il cui arrivo ha evitato il peggio. Quale peggio, non si sa. La donna è rimasta sconvolta, ma ha subito reagito. Tre i presunti aggressori, tre «veneti di 33, 35 e 36 anni ben vestiti. Curati. Veneti, in vacanza a Montecatini. Non ubriachi: pieni di cocaina. Davanti ai carabinieri che «li arrestavano» (in realtà l’Arma procede sembra per rapina impropria, ndc), si sono messi a belare: ‘Vi preghiamo, abbiamo famiglia e figli’...’».

«Sto per tornare a casa – scrive lei – non ho sonno, mi fermo per la serata alla piscina Hidron. Ci vado ogni giorno, in pausa, o dalla mattina alla sera. E’ tardi, sono quasi le 3. Abbraccio un’amica, lei monta in macchina, va a casa. Torno alla mia auto. Di colpo si avvicinano tre uomini. Mi strappano la borsa. Io ho solo il cellulare in mano. Nel parcheggio non c’è nessuno, solo loro, solo io. Dio, o forse qualcun altro, mi dà la forza di urlare. Sorridono: ‘Bello il tuo tatuaggio, vogliamo vedere dove finisce questa N di Naomi..’. Non ho più voce, mi sono strappata le corde vocali nel gridare aiuto, sempre correndo per non farli avvicinare. Non so chi mi abbia dato la forza per lanciargli dietro le scarpe, per dirgli le peggio offese. Per salire, scalza, sopra una ringhiera pur di non farmi prendere. Ho chiamato a casa. Ho chiamato i carabinieri, ambulanze, tutto. Loro a dire ‘ti prego, basta, è stata solo una bravata’.

«Questo quando hanno visto spuntare gli uomini della sicurezza dell’Hidron. Li hanno presi di peso. Io sono scoppiata a piangere, sirene ovunque. Avevo la pressione minima a 136, la carotide mi stava scoppiando dal collo, a breve sarei collassata. Io ho sempre avuto la fissa del cellulare in mano: mi ha salvato. Dall’ambulanza gli ho gridato bastardi, che Dio vi faccia provare cosa mi avete fatto provare...Grazie di cuore alla sicurezza. Ai carabinieri. Ai medici di Careggi. E il primo che sento dire no alle telecamere...».

g.sp.