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Agraria a Pistoia. La rettrice rassicura: "Nessuno ’scippo’ valutiamo altre opzioni"

Alessandra Petrucci conferma che entro il 2027 la sede delle Cascine dovrà essere liberata per far spazio alla Guardia di finanza "L’ipotesi Sesto resta in piedi. Fuori provincia solo ricerca e didattica".

Agraria a Pistoia. La rettrice rassicura: "Nessuno ’scippo’ valutiamo altre opzioni"

di Antonio Passanese

FIRENZE

La notizia che il Dipartimento e la Scuola di Agraria dalle Cascine possano trasferirsi a Pistoia – a seguito del protocollo siglato nelle scorse settimane tra l’Ateneo fiorentino, l’amministrazione Tomasi e la Fondazione Caript – ha creato malumori tra gli studenti e i docenti che vedono l’operazione come "uno scippo". Ma ora è la rettrice Alessandra Petrucci a tranquillizzare tutti e a confermare che a oggi l’opzione resta quella del Polo Scientifico di Sesto.

Rettrice in città c’è il timore che dopo 110 anni Agraria possa abbandonare Firenze per trasferirsi a Pistoia, come stanno le cose?

"Non ci sarà nessuno scippo, come immagina qualcuno. Stiamo facendo delle valutazioni, insieme al Comune di Pistoia e a Caript che metterebbero a disposizione degli immobili, riguardo la possibilità di portare lì delle attività di ricerca, didattica e anche di terza missione per sviluppare quel territorio anche a vantaggio dell’Università di Firenze".

Ma entro il 2027 dovrete lasciare per forza le Cascine per far spazio alla Guardia di Finanza?

"Stiamo lavorando duramente sull’ipotesi di Sesto Fiorentino che rimane in piedi. Questo è un progetto che è stato approvato ed ha avuto un finanziamento ministeriale. Quindi, di conseguenza, andiamo avanti su questa strada. Ma non escludiamo alcuna ipotesi. Per quanto riguarda l’immobile delle Cascine, sì, andrà alla Guardia di Finanza".

Però ci sono delle resistenze da parte di docenti e prof che non vogliono lasciare il parco mediceo e la sede storica di Agraria.

"Purtroppo io posso farci poco perché la valutazione è stata fatta prima che io mi insediassi. Posso rispondere su ciò che posso fare io e non su cosa hanno fatto gli altri".

E lei cosa può fare?

"Lavorare sull’ipotesi Sesto e non scartare altre opzioni che non riguardano semplicemente lo spostamento di persone o cose. Stiamo facendo una valutazione attenta ma vorrei dire che Firenze non è un’eccezione perché ci sono tanti altri Atenei che si stanno muovendo in questa direzione".

In ogni caso, rettrice, portare il Dipartimento di Agraria a Sesto significherebbe comunque toglierlo a Firenze. Se non è uno scippo è uno “scippetto“...

"Se fosse per me avrei lasciato tutto alle Cascine ma io mi son ritrovata a gestire un’operazione già andata in porto, quindi si può fare davvero poco. Dobbiamo solo gestire al meglio tutto il progetto che, secondo me, non farà altro che arricchire, da un punto di vista di spazi, aule e laboratori, l’Università di Firenze".

E’ confermato il 2027 come termine ultimo per il trasferimento?

"Assolutamente sì. Questo prevede l’accordo firmato da chi mi ha preceduta".