Donne sempre più performanti nel settore dell’agricoltura italiana, soprattutto nel comparto degli agriturismi. È quanto emerge, in sintesi, dal convegno che si è svolto all’Accademia dei Georgofili a cui erano presenti Davide Fiorino, Cecilia Manzi e Paola Giordano dell’Istat, Colomba Sermoneta per Eurostat.
In questo contesto il settimo censimento generale dell’agricoltura italiana ha mostrato che in 10 anni il numero di aziende agricole è diminuito del 30% e la superficie agricola utilizzata del 2,5%. In questo contesto la presenza del genere femminile, nel complesso, è leggermente diminuita, mentre si è lievemente rinforzata quella manageriale: 1 capo azienda su 3 è donna. Un dato che a livello toscano assume anche un significato più ampio, con particolare riferimento a una nicchia del comparto, gli agriturismi. Qui, la gestione femminile è la più performante della media nazionale, con l’84% delle imprese capitanate dalle donne, aziende innovative (35%) e informatizzate (doppio della % nazionale). Le donne occupano ruoli dirigenziali soprattutto al Centro e nel Sud Italia, sebbene abbiano una formazione meno specializzata: solo 5 su 100 possiedono un titolo di studio agrario (11% gli uomini). Il crescente coinvolgimento delle donne ha investito anche il settore zootecnico italiano. Smart e dinamiche, esse danno prova di sapere camminare al passo con i tempi, utilizzando il web e i social network - il 35,8% delle donne intervistate nel Centro Italia ha un profilo aziendale, e un sito (il 57%) - per raccontare l’attività e promuovere i propri prodotti.