ALESSANDRO
Cronaca

Agroppi, l’ultima foto: "Finisce una parte di noi"

Il ricordo del collega e amico personale dell’ex tecnico della Fiorentina "Ci mancheranno i suoi messaggi, la sua nostalgia e le sue battute".

Aldo Agroppi aveva 80 anni: ecco una delle sue ultime foto a Salivoli prima del ricovero

Aldo Agroppi aveva 80 anni: ecco una delle sue ultime foto a Salivoli prima del ricovero

FiesoliMi mancheranno i suoi messaggi, le sue nostalgie, le sue battute. Ciao Aldo, amico mio, amico di Firenze, con quel grande cuore diviso, granata e viola, i colori della sua grande passione, sportiva, umana e politica, in senso pieno, come il suo essere antijuventino, nel Dna.

Questa che pubblichiamo qui accanto è l’ultima foto che Aldo mi ha mandato, poco prima di Natale, davanti al suo mare di Piombino.Mi aveva inviato un’altra foto, meno pubblicabile, con la maschera ad ossigeno. Era stato ricoverato per Covid, Agroppi. Gli avevo risposto con una battuta, una delle tante che ci scambiavamo, senza sapere che sarebbe stata l’ultima: "Forza Aldo, è un virus gobbo!".

Ci mandavamo messaggi via whatsapp, come due ragazzi. E dentro c’era tanto, del mondo di Aldo: la sua lunga storia da purosangue granata, la sua storia viola, la seconda vita nel calcio da allenatore, e soprattutto la sua complessità, ruvido e tenero, arrabbiato, polemico e amico fragile.

Mi raccontò anche di quella volta che scrisse all’arbitro Cardona per protestare per l’annullamento ingiusto di un gol di Batistuta a Foggia, nell’anno doloroso della retrocessione.E quella sua lotta continua contro quel male oscuro che non lo abbandonava: "La depressione è in noi, non posso pretendere che a morire siano sempre gli altri", frasi che lette ora moltiplicano l’assenza. "Non capisco perché dovrei confessarmi, Dio non è sceso a Piombino", capace di scherzare anche nel dolore, alla sua maniera, nel suo spirito. E poi i ricordi in granata e viola, la passione per Mina e i suoi diecimila dischi, quell’ansia entusiasta rivissuta nei ricordi di quei primi giorni da allenatore a Firenze, quando Claudio Nassi, grande compagno di vita, gli raccomandava di mettere giacca e cravatta, per essere all’altezza di una grande città come Firenze.

Con Agroppi se ne va una parte di noi, della nostra storia. Ciao Aldo. Per sempre.