
di Giovanni Ballerini
"Già nel 1988, con i Beau Geste avevamo fatto insieme qualcosa di diverso dai Litfiba, ma allora c’era con noi Francesco Magnelli. Questa è la prima volta in assoluto che ci proponiamo come duo AiazziMaroccolo". E’ appena stato pubblicato da Contempo Records Goodfellas e in digitale da Ala Bianca Mephisto Ballad, un affascinante album di Antonio Aiazzi e Gianni Maroccolo (tastierista e bassista fondatori con Piero Pelù dei Litfiba): in otto tracce incrociano le loro sensibilità per proporre con attitudine contemporanea una cavalcata di note faustiane dal sapore tardo disco dark, cui partecipano anche Flavio Ferri ai synth e alle chitarre e Giancarlo Cauteruccio nelle vesti di diabolico corifeo.
Maroccolo, come nasce Mephisto Ballad?
"Dalla casualità. Bruno Casini lo scorso anno ci chiese di fare una performance dedicata agli anni ’80 al Museo Marino Marini (Causa covid il concerto non ha avuto luogo) e ci venne l’idea di rinnovare il brano E.F.S.44 dei Litfiba che nel 1982 presentammo alla Mephistofesta al Casablanca di Rifredi".
Aiazzi, un disco senza canzoni?
"A Firenze negli anni ’80 c’era spesso occasione di fare performance, eventi sonori onirici al di fuori dei canoni e della produzione Litfiba, in cui noi sperimentavamo nuovi suoni e Piero Pelù dava sfogo alla sua teatralità. La Mephistofesta fu una di queste. Siamo ripartiti da quella libertà creativa noir per proporre cose nuove".
Perché avete sostituito Piero Pelù col Cauteruccio?
"Nessuno di noi ha avuto la pretesa di sostituire nessuno. Ognuno ha il suo ruolo. Giancarlo è un regista e attore. Ci serviva la sua vocalità per dare luogo a Mephisto, al demone della situazione. Ci riesce a meraviglia".
Aiazzi Maroccolo è il duo del futuro?
"Siamo strafelici di quello che abbiamo fatto. Non sappiamo ancora se pubblicheremo o faremo solo dal vivo anche i tanti brani che sono rimasti fuori da questo disco. Di sicuro vorremmo perfezionare lo spettacolo, che ha una storia avvincente da raccontare, quella della musica, una sorta di demone che non ti molla mai".