EMANUELE BALDI
Cronaca

Airbnb, scure bis. Da Novoli alle Cure possibili nuovi stop. Gli host: "È guerra"

La stretta ventilata dal Comune con la delibera sugli affitti brevi. Decisiva la mappatura della Sapienza. Ecco le zone che rischiano.

Nuova stretta all’orizzonte sugli affitti brevi in città

Nuova stretta all’orizzonte sugli affitti brevi in città

Se non si fa scorrere un po’ il mouse del pc, in modo da arrivare almeno a individuare, nella pagina ’Inside Airbnb Florence’ – che annota ogni appartamento affidato alla piattaforma di affitti brevi – i nomi di strade e piazze, l’area Unesco, appare solo come un unico gigantesco bolo rosso. Avvicinandosi e strizzando anche un po’ gli occhi si notano i singoli puntini, ovvero le case in locazione. Detto che il centro scoppia, lo sguardo corre alle prime periferie dove il fenomeno – complice anche la delibera sullo stop agli affitti brevi “nardellian-funariana“ – sta prendendo sempre più campo.

Tantissimi gli immobili iscritti alla piattaforma sia nelle zone immediatamente limitrofe al centro – su tutte l’area di via Cittadella, il Ponte Rosso, le Cure, piazza Ferrucci, Porta Romana e il Pignone – sia in quelle un po’ più lontante dall’ombra del campanile di Giotto come il Campo di Marte, via Senese, San Jacopino, lo Statuto, Novoli e perfino Careggi (la tramvia gioca un ruolo chiave...). Potrebbero essere queste, condizionale d’obbligo, o alcune di loro le prossime zone a finire nel mirino di nuove restrizioni simili a quelle intraprese nell’area Unesco. La sindaca Sara Funaro lunedì, annunciando una futura mappatura degli affittacamera fuori dal centro, è stata esplicita annunciando la prossima mossa dell’amministrazione comunale.

Palazzo Vecchio si affiderà infatti al dipartimento Memotef della Sapienza di Roma e al professor Filippo Celata cui spetterà condurre un "monitoraggio analitico" sulle aree omogenee della città dove far atterrare, in caso, nuovi limiti. "Oggi possiamo immaginarceli", le parole di Funaro, e tuttavia ad ora manca "un quadro complessivo". Così, analizzando il rapporto tra posti letto dedicati agli affitti brevi e la residenza "se emergerà la necessità di intervenire, lo faremo con le limitazioni necessarie", assicura la sindaca.

"Dovremo fare, così come in tante altre città, un vero e proprio piano urbanistico delle locazioni turistiche. –spiega Celata – Quindi parametrare il loro numero rispetto al numero di residenti, perché il primo obiettivo è garantire un equilibrio tra residenzialità e ricettività". L’obiettivo qui, come ha rilevato l’agenzia Dire, "è evitare che in alcune zone i tassi di congestione, di pressione" della locazione turistica, producano "effetti a catena sul tessuto cittadino che poi, dove si superano certi numeri, disegnano un circolo vizioso". Abbozziamo qualche ipotesi. Difficile immaginare che si interverrà in zone come Novoli dove è vero che gli affittacamere vanno moltiplicandosi ma è vero altrettanto che i residenti fiorentini sono ancora massicciamente presenti. Più probabile che i limiti arrivino in zone meno ’popolari’ come quelle intorno al Ponte Rosso o a via Gioberti. Ipotesi, per ora.

Intanto, le associazioni degli host, Property Manager e Myguestfriend, già annunciano ricorsi a valanga al Tar contro la delibera Funaro-Vicini. "Secondo atto della guerra ideologica scatenata da Regione Toscana e Comune contro gli affitti brevi – dice il portavoce Gianni Facchini – Ma le case che non soddisfano i requisiti per le locazioni turistiche per cosa dovrebbero essere usate? Per gli affitti lunghi?". Il regolamento approvato dalla giunta, dice Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Managers Italia, "è contestabile da molti punti di vista: è contro la libertà privata e la libera iniziativa imprenditoriale, è discriminatorio, perché colpisce gli affitti brevi a tutto vantaggio degli hotel, e poggia su basi illegittime, perché la legge regionale sul Turismo che lo prevede è incostituzionale".

Emanuele BaldiAntonio Passanese