È stato il fiuto di Geremy, l’infallibile cane antidroga, a scovare oltre tre chili di cocaina pronti a finire sul mercato dello spaccio. L’animale ha annusato la sostanza stupefacente, conducendo i suoi addestratori a scoprire un vano appositamente creato all’interno del veicolo per nascondere il “bottino”. Un trucco ingegnoso che, tuttavia, non è sfuggito alle forze dell’ordine. L’operazione è il risultato di un controllo congiunto dei militari del comando provinciale della Guardia di Finanza e del personale della polizia stradale del capoluogo toscano. Durante l’operazione, è stato arrestato un corriere della droga che stava trasportando, con precisione, 3,5 chili di cocaina.
L’uomo, un cittadino di nazionalità marocchina con precedenti di polizia legati a reati di droga, è stato individuato tra le centinaia di persone che ogni giorno transitano in uscita al casello autostradale di Calenzano. Al momento del controllo, il corriere ha cercato di mantenere una calma apparente, ma senza riuscire a mascherare del tutto il suo nervosismo. Infatti, alla vista dell’unità cinofila della Guardia di Finanza, l’uomo ha mostrato segnali evidenti di agitazione che hanno subito insospettito le forze dell’ordine, inducendole ad approfondire gli accertamenti e procedere a un’ispezione più accurata.
Grazie all’eccezionale fiuto di Geremy, il cane antidroga in servizio, è stato individuato un doppiofondo appositamente ricavato all’interno del veicolo. Questo vano segreto, abilmente nascosto, era attivato mediante un sofisticato comando elettromagnetico. All’interno del compartimento occulto, i militari hanno trovato 3,5 chili di cocaina suddivisi in tre panetti, accuratamente confezionati per il trasporto. L’operazione ha portato al sequestro immediato sia del veicolo che della droga.
Inoltre, durante i controlli, è emerso che il corriere era anche sprovvisto di patente di guida, poiché non l’aveva mai conseguita. L’uomo è stato quindi arrestato e condotto presso le autorità competenti per rispondere delle accuse a suo carico. Questa operazione rappresenta un esempio dell’importanza del lavoro congiunto tra le forze dell’ordine e dell’efficacia delle unità cinofile nell’individuare traffici illeciti, contribuendo a contrastare la diffusione di sostanze stupefacenti sul territorio.