LORENZO OTTANELLI;
Cronaca

Al Glass Globe sui passi di Mou. In pista fra techno e over 40

Il nostro viaggio nel locale di Campi dove il 17enne ha trascorso la sua ultima notte. La grande sala circolare è piena, manca qualche controllo, ma la serata scorre senza intoppi.

Uno scatto della pista del Glass Globe durante la serata dedicata agli anni ’90

Uno scatto della pista del Glass Globe durante la serata dedicata agli anni ’90

di Lorenzo Ottanelli

Una grande sala circolare. E i bassi che fanno vibrare lo sterno a colpi di musica techno anni Novanta. E, nel carnaio della pista, un centinaio di persone che i loro vent’anni se li sono vissuti tutti in quel decennio. Sono le 1.30 della notte fra domenica e lunedì. Ballano, si frugano con gli occhi, stringono un drink: hanno (in pochi) dai 20 fino (in tanti) ai 50 anni. Tutti nella pista scintillante del Glass Globe, la discoteca dove Maati ha avuto il suo ultimo ballo due sabati fa, prima di venire accoltellato a morte in strada, poche ore dopo. Con loro ci siamo anche noi. È in questa pista che, forse, è avvenuto l’innesco della rissa fra il 17enne e quelli che, poco dopo, sarebbero diventati i suoi esecutori. Un’ipotesi ora al vaglio degli inquirenti anche grazie ai video delle telecamere forniti dal gestore del locale. Ma molti dei clienti di questo sabato-nostalgia, non lo sanno. Anche se tra loro la curiosità striscia. "Chissà come hanno fatto. Che poi dov’è che si saranno picchiati? Sarà successo per una donna?". La domanda della ragazza con gonna di paiette e vodka lemon in pugno rimbalza nel vuoto. Le amiche la guardano: "Chi lo sa. Ai nostri tempi non sarebbe successo. Magari qualche parola di troppo, ma i coltelli non sarebbero mai saltati fuori". E i bodyguard? Alcuni di loro avrebbero anche visto il ragazzo uscire poco dopo le 3 di notte. "Stava bene" raccontano. I controlli prima della pista ci sono. E le telecamere pure. Anche se, nonostante la serata sia destinata agli over 25, nessuno chiede documenti. Idem per la ‘perquisizione’: non pervenuta. I clienti intanto arrivano alla spicciolata. E la voglia di parlare di Maati è poca. "Speriamo che prendano subito i responsabili. Questo è un posto tranquillo e siamo qui a lavorare per il bene di tutti". Gli addetti al controllo hanno molti occhi in mezzo alla pista. Difficile pensare che la zuffa possa essere stata così plateale.

Nei privé si trovano anche ragazzi più giovani, ma non si scende sotto i 25 anni, in compagnia. Qualcuno battibecca, sì. Un piede pestato, una spallata involontaria, uno sguardo di brace. Ma niente di più. La notte prosegue al ritmo dei sintetizzatori. Si balla, tra glitter, camicie e magliette, bandane e occhiali fluorescenti. Ballano lì, sui passi di Maati. Anche loro infileranno l’uscita del Glass Globe a notte fonda, ubriachi di felicità e voglia di vita. Proprio come Maati, quella notte maledetta di nove giorni fa. Dove ad aspettarlo c’erano la morte e una lama puntata al cuore.