"Possono dire ciò che vogliono – scrisse Puccini – ma non riusciranno a seppellirmi né ad ammazzare la mia Butterfly, la quale risorgerà viva e sana più di prima. E giuro a Dio e agli angeli suoi che è l’opera mia più sentita e più sinceramente scritta, e farà inghiottire il verde spurgo ai denigratori d’oggi". Il 17 febbraio di 120 anni fa, ’Madama Butterfly’ andò in scena alla Scala di Milano e fu un clamoroso fiasco. Addolorato e deluso, il musicista la rimaneggiò e già nel maggio successivo a Brescia divenne uno dei titoli più amati di sempre. Dopo ’Turandot’ e ’Tosca’ il Teatro del Maggio Fiorentino dedica a Puccini e alla sua farfalla un nuovo allestimento firmato da Lorenzo Mariani, che a partire dal 24 ottobre (ore 20) riporta sul podio Daniele Gatti. In scena, nelle parti principali, Carolina López Moreno, Piero Pretti, Nicola Alaimo e Marvic Monreal: rispettivamente, Cio Cio San, Pinkerton, Sharpless e Suzuki. "Questo – commenta Gatti – è il mio ultimo impegno in qualità di direttore principale al Maggio Fiorentino e, dopo Tosca andata in scena la scorsa primavera, rappresenta un doppio ritorno nel mondo di Puccini. Sono molto interessato a un aspetto fortemente drammatizzato nel quale i personaggi vengono scolpiti in modo netto, senza dimenticare che, in questo corpo musicale, espressioni molto languide e dolci si affiancano ad un forte impatto drammaturgico. Ciò condiziona la scelta dei tempi musicali in un contesto che alterna momenti di commedia e fasi di introspezione fra i due mondi, quello occidentale di Pinkerton e quello orientale di Butterfly, e a tratti diventa esplosivo. Dal secondo atto in poi la prospettiva si ribalta: vediamo la storia attraverso gli occhi di Butterfly fino alla catastrofe finale. L’ultimo accordo è ‘occidentale’, quasi un’esplosione: l’Occidente che ha invaso l’Oriente con gravità e ferocia come Puccini, credo, volesse farci intendere".
"L’atmosfera di Butterfly – aggiunge Mariani – è come uno spirito leggero e crea un senso di sospensione che per Cio Cio San è quasi un invito a essere distrutta. La sua giovane vita sarà lacerata da Pinkerton non per una cattiveria esplicita, ma perché egli è, come molti uomini, un irresponsabile. Non ha il coraggio di comprendere i sentimenti della ragazza ed il suo essere così fragile e delicata. Ho cercato di concentrarmi sulla nebulosità tipica del mondo orientale che noi occidentali siamo in grado di distruggere, consapevolmente o meno, anche se le cose brutali non sono quasi mai inconsapevoli. É una storia di fragilità lacerata: per questo abbiamo immaginato un tipo di mondo capace di volar via con un soffio". Tre le repliche in calendario: 27 e 31 ottobre e 2 novembre.
Chiara Caselli