Firenze, 15 agosto 2018 - Il destino ha voluto che in quel momento, sul viadotto della morte, ci fosse anche lui. Alberto Fanfani, 32 anni, fiorentino, è una delle vittime della tragedia di Genova. Anche Firenze paga così il suo contributo alla sciagura che ha messo in ginocchio l’Italia intera. Fanfani era un medico anestesista. Lavorava all’ospedale Cisanello di Pisa. Era stato il lavoro a portarlo là, dopo gli studi compiuti a Firenze. A Firenze anche i suoi cari, gli amici, i compagni di scuola e del tempo passato sui libri.
La notizia, dirompente, è arrivata dopo che sono iniziati i riconoscimenti delle vittime, mentre sotto il ponte Morandi si scavava ancora. Un tweet anche del sindaco Dario Nardella. «Firenze si stringe al dolore della famiglia del ragazzo fiorentino che ha perso la vita nel tragico crollo del viadotto a Genova e ai cari di tutte le altre vittime».
E' morta anche la fidanzata che viaggiava con lui, Marta Danisi ventinovenne di Sant'Agata di Militello (Messina), che lavorava come infermiera ad Alessandria.
IL PREFETTO LAURA LEGA - "Sono vicina alla famiglia fiorentina colpita dal dramma di Genova ed a loro disposizione per ogni supporto. Faremo partire rapidamente un monitoraggio dello stato delle strade del territorio provinciale con tutti gli enti interessati, per la loro messa in sicurezza e per l'adozione dei provvedimenti necessari a garantire una circolazione sicura». Lo afferma stamani, in una nota, Laura Lega, prefetto di Firenze, in riferimento alla vittima fiorentina del crollo del Ponte Morandi a Genova, Alberto Fanfani.
L'AZIENDA OSPEDALIERA DI PISA - L'Azienda ospedaliera universitaria di Pisa e l'Università di Pisa "si stringono con commozione alla famiglia del medico specializzando in Medicina interna, Alberto Fanfani, morto nel crollo del viadotto di Genova. A loro si associa nel cordoglio il professor Stefano Taddei, direttore della Scuola di specializzazione in Medicina interna, che il giovane medico frequentava con profitto al V anno, prestando servizio nelle varie Unità operative di Medicina dell'ospedale". Così una nota, in cui si aggiunge che "Marta Danisi, in viaggio con lui, è giovane infermiera che ha prestato servizio nell'Aoup dal 2014 al 2017, prima in Radiodiagnostica e successivamente in Medicina generale IV, prima di trasferirsi in un altro ospedale. Anche in questo caso l'Aoup, con il Dipartimento delle professioni infermieristiche, esprime sincera vicinanza e partecipazione alla sofferenza della famiglia in queste ore di concitazione e di grande dolore".
Dal capoluogo e da tutta la regione, ieri, si sono messi in moto anche i soccorritori. Nostre squadre dei vigili del fuoco stanno lavorando attivamente al viadotto crollato. La Regione Toscana aveva messo a disposizione dei propri mezzi, che non sono però partiti perché la Protezione Civile, che coordina le operazioni, ha ritenuto che non fossero necessari.
Importante anche il supporto sanitario. Come previsto dalla normativa nazionale, è stata subito attivata la Cross, Centrale remota operazioni soccorso sanitario. A livello nazionale sono due, Torino e Pistoia, che entrano in funzione a turno. Questa volta toccava a Torino, che ha subito chiamato e preallertato anche Pistoia. «Abbiamo dato immediatamente la nostra disponibilità,raccordandoci con tutti gli ospedali», informa il dottor Piero Paolini, responsabile della Centrale operativa 118 Pistoia e Empoli. La Toscana è pronta a inviare uno o due elicotteri. Sta facendo una ricognizione dei posti letto disponibili in Regione, privilegiando la zona Nord Ovest, più vicina a Genova. Pronti a partire con il posto medico avanzato, che vede integrati anche specialisti del Meyer. Sono a disposizione ambulanze e personale sanitario del 118. Pronte anche scorte di farmaci, presidi medici e sanitari in genere. Dal Gaslini, l’ospedale pediatrico di Genova, è giunta richiesta di farmaci.
stefano brogioni