Firenze, 7 dicembre 2021 - C'è da scommettere che lo chef Fabio Picchi, vecchia volpe delle cucine ma anche della comunicazione gastronomica, sapesse benissimo a cosa sarebbe andato incontro pubblicando quel post, nella giornata di lunedì. "Alla C.Bio oggi sono nate le albicocche di Firenze", ha scritto accompagnando il tutto con una gustosa foto per spiegare l'arrivo del nuovo dolce nella sua bottega-mercato in Sant'Ambrogio, a Firenze. Sapeva, il patron del Cibreo, che stava innescando un dolce derby a base di alchermes con le pesche di Prato, con pane brioche bagnato nell'alchermes e crema pasticcera.
I commenti sono arrivati subito e in tanti hanno sottolineato la somiglianza con le "pesche" che per i pratesi sono originali solo se prodotte dal "Nuovo Mondo" di Paolo Sacchetti in via Garibaldi a Prato. Ma Picchi, con una certa eleganza, si è messo con pazienza a rispondere a molti commentatori, spiegando che "le pesche di Paolo Sacchetti sono insuperabili, queste le facciamo noi... e infatti sono le Albicocche di Firenze!". Aggiungendo: "Sono più piccole, più costose e con qualche segreto…". A quanto pare anche a tiratura limitata, solo una ventina al giorno. Qualcuno azzarda improbabili paragoni con presunte pesche marchigiane o abruzzesi, qualcun altro scherza dicendo che presto allora lancerà le ciliegie di Sesto Fiorentino. Solo un assaggio potrà assegnare la vittoria.
Luca Boldrini