di Maurizio Costanzo
FIRENZE
Alessandro Cecchini, in arte il Cecco, torna in Rai. Il 22 dicembre sarà di nuovo ospite su Raidue al programma ’E Viva il Videobox’, e non mancano le novità.
Alessandro, cosa porta in tv?
"Non sarò da solo, ma con Emanuele Batelli, insieme siamo conosciuti come Cecco & Baracca. Questa volta, oltre alla tradizione toscana degli stornelli fiorentini, porteremo in tv i personaggi del nostro spettacolo di esordio ’Tanto tutti s’ha da diventà vecchi’ dove nel 2002 abbiamo conseguito il Trofeo Aria Fresca".
Come nasce lo spettacolo?
"Per caso, cioè sono nati prima i personaggi e dopo lo spettacolo. All’inizio della nostra carriera, nei primi spettacoli, facevamo questi personaggi nel cabaret. Io ed Emanuele ci alternavamo sul palco con un personaggio per uno (il vecchietto, la vecchietta, il ragazzo bullo e altri) ma erano situazioni e battute slegate tra di loro. Ho poi pensato di riunirli in una storia che poteva dare un senso ai personaggi anziani e a quelli giovani".
Uno spettacolo che vince e piace.
"Con estratti di questo spettacolo abbiamo anche vinto nel 2023 il Contest Andrea Cambi al TeatroDante di Campi Bisenzio, e qui lo abbiamo recentemente rappresentato registrando un sold out".
C’è anche un seguito, ce ne parla?
"Visto il successo mi è venuta l’idea di scrivere un seguito. Ma non è il continuo della storia, bensì un altro racconto. I personaggi sono sempre gli stessi vecchietti dove questa volta hanno a che fare con altri nostri personaggi. Così è nato il copione ’Meglio poveri e felici che ricchi e tristi - le sagge parole dei nonni 2’".
Di cosa parla quest’altro spettacolo?
"La storia è ambientata all’interno di un’osteria di Firenze che si trova in difficoltà economiche a causa del cambiamento della moda e dei gusti delle persone. È una metafora che mette a confronto la tradizione di un tempo che viene sostituita dalla superficialità del mondo di oggi che vive in una ricchezza apparente, ma in realtà nasconde una povertà di spirito. Lo spettacolo sarà presentato l’11 e 12 gennaio al Teatro San Martino di Sesto".
Qual è l’obiettivo della vostra arte?
"Con la nostra compagnia teatrale ’La Divina Toscana’ amiamo tramandare, anche alle nuove generazioni, la tradizione toscana e il vernacolo in tutte le sue sfaccettature. Un altro successo che ci riempie di soddisfazioni è la commedia ’Il Matto in Cantina’ insieme a Sergio Forconi, che da oltre due anni e mezzo stiamo rappresentando in tutti i teatri e teatrini di Firenze e provincia".
Maurizio Costanzo