
Alessandro Masti
Firenze, 13 luglio 2019 - «Non demordo dal tentativo di rendere più piacevole il risveglio dei toscani con rubriche, scherzi telefonici e situazioni comunque devastanti». Parola di Alessandro Masti, speaker di lungo corso, attualmente colonna portante di Radio Toscana – diretta da Sabina Ferioli – che oggi celebra i suoi primi quarant’anni da speaker radiofonico.
Ricorda cosa successe il 13 luglio 1979? «Benissimo: feci il mio primo e unico provino per Radio Libera Firenze. All’ultimo minuto mi dissero di condurre un’ora di dediche telefoniche, così mangiai un panino al volo che mi rimase sullo stomaco per tutta la diretta». Come nasce la sua passione per la radio? «A dieci anni ascoltavo la rubrica radiofonica ‘Hit Parade’ di Lelio Luttazzi e appena finiva andavo in camera mia e facevo finta di condurre quel programma. E mia nonna mi prendeva per grullo». In quarant’anni come sono cambiate le radio? «Da un mezzo artigianale sono diventate strumenti sofisticati e tecnologici ma hanno perso umanità, comunicazione, rispetto a quando il pubblico era vero protagonista». Lei, però, è rimasto legato al vecchio modo di fare radio? «Assolutamente sì. Da un lato è forse un limite ma al tempo stesso è un punto di forza che permette di creare un forte legame con gli ascoltatori e con la realtà locale. Noi siamo Radio Toscana quindi il nostro filo conduttore è la toscanità». La sua mia trasmissione, ‘Mastisciò’ è nota per gli scherzi in rigorosa diretta… «Sì ma non faccio solo quelli. Ci sono anche rubriche, sondaggi assurdi, storie curiose, si parla di Fiorentina». Lo scherzo più famoso? «Quello a Bettino Craxi, esule ad Hammamet. Lavoravo a Rtl, mi finsi un corriere che doveva consegnare il toner per il fax, la telefonata si trasformò poi in un lungo racconto della sua verità su Tangentopoli». Lo scherzo che ancora non ha fatto? «All’amico Carlo Conti, ma mi ‘sgamerebbe’ subito».