
Alexander Pereira, ex sovrintendente del Maggio
di Stefano BrogioniFIRENZESalatissimo: ammonta a quasi dieci milioni di euro il “conto“ che il Ministero per la Cultura e la Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, parti civili nel procedimento, hanno presentato all’ex sovrintendente Alexander Pereira.
La richiesta di risarcimento si basa sul danno d’immagine attribuito allo stesso Pereira, richiesta che si è cristalizzata ieri mattina nel corso del processo in abbreviato in cui Pereira è imputato di peculato e malversazione. Nelle scorse settimane, il pm Christine Von Borries ha chiesto la sua condanna a quattro anni e quattro mesi. Il prossimo 29 maggio è attesa la sentenza.
Dopo lo scandalo sulle sue spese, fatte con la carta di credito della Fondazione, sollevato da Fratelli d’Italia in consiglio comunale, Pereira si dimise dall’incarico in seguito a un avviso di garanzia. L’ex sovrintendente, secondo le imputazioni, tra il 2019 e il 2024 avrebbe sostenuto spese a carico della Fondazione lirica, tra cui viaggi e il trasloco dalla sua abitazione di Milano a San Casciano Val di Pesa, senza che fossero previste dal contratto. La pm Christine von Borries contesta anche il reato di malversazione per aver utilizzato, in maniera impropria secondo l’accusa, i 35 milioni messi a disposizione dal Fondo governativo per la ripatrimonializzazione degli enti lirici-sinfonici.
Con quei soldi, sempre per l’accusa, l’ex sovrintendente avrebbe pagato stipendi e imposte anziché destinarli correttamente al rafforzamento del patrimonio della Fondazione. Ieri mattina, invocando il danno d’immagine patito, il legale del ministero della Cultura ha chiesto 9.362.400.38 milioni di euro, mentre quello della Fondazione 379.825,40 mila euro con riferimento al solo reato di peculato. I difensori di Pereira, gli avvocati Sigfrido Fenyes e Marianna Poletto, hanno invece sollecitato l’assoluzione per insussistenza dei reati contestati.
Gli avvocati di Pereira (che oggi vive a Vienna e che ieri non era presente per una recente operazione) hanno ricordato anche che nella “mission“ di Pereira, approdato in riva all’Arno dalla Scala di Milano, c’era anche l’attività di fundraising. E in questo suo lavoro di pubbliche relazioni, espletate in contesti di un certo livello, adeguati agli interlocutori, è stata utilizzata la carta “aziendale“.
"Sono tutte spese affrontate nell’interesse della Fondazione del Maggio musicale fiorentino - hanno sottolineato i legali al termine dell’udienza di ieri mattina -, se ci sono questioni in ordine a queste vicende vanno affrontate in sede di responsabilità erariale e non penale". Ma la Corte dei Conti non risulta essersi mossa, almeno per ora. Pereira, fanno sapere gli avvocati, ha anche restituito circa quarantamila euro: i soldi degli affitti.
L’inchiesta, partita lo scorso 2022, fu innescata da un’interrogazione a Palazzo Vecchio dove FdI chiedeva spiegazioni su 60 mila euro spesi con la carta di credito della Fondazione Maggio Musicale per viaggi aerei e cene al ristorante. Secondo le indagini condotte dalla Finanza, Pereira avrebbe utilizzato la carta di credito del Maggio Musicale per pagarsi le spese del trasloco, alcuni pernottamenti, i viaggi a Francoforte, Baden Baden, Zurigo, Gstaad, Palma di Maiorca, e avrebbe usato i soldi dell’ente anche per il pagamento dell’affitto della sua abitazione a San casciano, per un totale di circa 200mila euro. Per quanto riguarda l’ipotesi di malversazione, nel corso della sua gestione Pereira avrebbe adoperato 9 milioni del fondo di dotazione governativo per pagare stipendi, ritenute fiscali e previdenziali, fornitori.