L’immagine della città come luogo in cui ricercare la felicità è il tema dell’edizione 2024 de ’Il Respiro del Pubblico Festival’, che torna per la sua quarta volta. Nove titoli, dodici repliche, da domani al 25 novembre tra il Teatro di Cestello e spazi non convenzionali dell’Oltrarno. L’evento è a cura di Cantiere Obraz, con il contributo della Fondazione CR Firenze, ed è arricchito dalla Scuola di critica teatrale per adolescenti ’Ciuchi Mannari. In cartellone, grandi nomi, nuove proposte, spettacoli dedicati a importanti figure e un’attenzione particolare alle eccellenze teatrali del territorio toscano (Teatro dell’Elce, Arca Azzurra, Gogmagog, Mo-wan). "La città è il tema centrale della nostra ricerca artistica degli ultimi anni e quest’anno – sottolineano i direttori artistici, Alessandra Comanducci e Paolo Ciotti – è stato scelto anche come filo conduttore del festival. La città è la più grande invenzione dell’uomo e dovrebbe essere idealmente il luogo in cui le persone si riuniscono alla ricerca della felicità". Il festival è strutturato proprio intorno alle relazioni che nascono fra la città stessa e i suoi abitanti. Arca Azzura con ’Marcovaldo’ racconta una città alle soglie della modernità (il 10 novembre nella Sala ex Leopoldine). Sempre in città, in una sola strada, si svolge ’Via del Popolo’ (21 novembre, Teatro di Cestello), ultimo spettacolo di Saverio La Ruina, vincitore del premio Ubu 23 per il miglior testo. Interiore è la città della nuova produzione di Gogmagog, ’Gli uomini storti’, creata in occasione del centenario della morte di Kafka e che debutterà proprio nel festival (il 24 novembre al Teatro di Cestello). È popolata di donne e figure la ’Ballata delle Falene’ di Gay/Tintinelli (15 novembre al Teatro di Cestello) e la Napoli raccontata da Michele Santeramo per mezzo della figura di Gennaro Jovine, in scena domani (ore 18) nella Sala ex Leopoldine.
Ad un tratto, poi, in città arriverà Circo Pacco e ’Paccottiglia Deluxe’, uno spettacolo che ha girato tutto il mondo e che è aperto a tutte le età (17 novembre, Teatro di Cestello). Per uno spettatore alla volta, invece, il prezioso e minuzioso lavoro ’William Shakespeare’s Half Time Job’ di Teatro dell’Elce che si svolgerà al Chiasso Perduto Artistic Residencies (via dè Coverelli, 4r) il 12 e 14 novembre. Ma la città è anche il tormento e la prigione dell’uomo contemporaneo: è il caso ’Smart Work’ (22 novembre) di Mammut Teatro che racconta la frenetica vita di un rider, seguito (il 23 novembre)da ’House we Left’ di Centro Teatrale MaMiMò.