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Alla ricerca della Fonte del ciliegio: "Non esiste più, colpa del maltempo"
di Sandra Nistri
È sicuramente, da sempre, uno degli itinerari preferiti per chi si avventura in passeggiate in montagna o escursioni sulle due ruote nel territorio collinare fra Sesto e Calenzano anche perché il percorso è piuttosto ‘tranquillo’ e accessibile per chi non è proprio uno sportivo navigato. Chi però, negli ultimi tempi, si è avventurato sul sentiero che prende il via da un versante dal Rifugio Gualdo si è accorto con dispiacere che la storica Fonte del ciliegio a Monte Morello, sulla pista forestale di servizio che unisce in quota i territori dei Comuni di Sesto Fiorentino e Calenzano, non esiste quasi più.
O, almeno, non esiste nella forma in cui la conoscevano i frequentatori di quel tratto, perché gli eventi atmosferici e il maltempo dei mesi scorsi l’hanno purtroppo devastata.
Una condizione che non è certo passata inosservata tanto che alcune sezioni locali di associazioni impegnate nella tutela dell’ambiente montano sono state raggiunte da moltissime richieste di intervento: "Anche se nel sentore dei cittadini la Fonte è sestese – spiega il presidente della Racchetta-Sesto Fiorentino, Gianni Panunzi –, in realtà si trova all’interno del Comune di Calenzano, seppure per poche decine di metri, e quindi al di fuori del nostro territorio di riferimento. A fronte però delle numerose segnalazioni che abbiamo avuto, si è deciso di effettuare comunque un sopralluogo per verificare la situazione che è appunto pessima, con l’acqua che sversa abbondantemente sulla strada sterrata".
Situazione accertata anche dal presidente della sezione del Cai di Sesto Rolle: "Le persone che ci chiedono di intervenire sono tante – sottolinea infatti - ma la questione non è certo risolvibile da parte delle associazioni di volontariato. Monte Morello è quasi completamente proprietà privata e, in base ad accordi stabiliti da tempo, l’istituzione che può intervenire mi risulta essere la Città metropolitana. In tal senso, rassicuriamo comunque i cittadini che abbiamo avvisato le amministrazioni comunali, le quali sicuramente si saranno già attivate".
La palla passa dunque, ora, ai Comuni di Calenzano e Sesto che dovrebbero attivarsi per chiedere un ripristino urgente della storica fonte.