REDAZIONE FIRENZE

Alle origini del successo. Larissa la predestinata. Dalla tv alla pista prima del grande salto

Figlia di Fiona May e Gianni Iapichino, è nata sotto il segno dell’atletica. Inizi a Calenzano, prima di passare alla Firenze Marathon. Ieri il quarto posto.

Figlia di Fiona May e Gianni Iapichino, è nata sotto il segno dell’atletica. Inizi a Calenzano, prima di passare alla Firenze Marathon. Ieri il quarto posto.

Figlia di Fiona May e Gianni Iapichino, è nata sotto il segno dell’atletica. Inizi a Calenzano, prima di passare alla Firenze Marathon. Ieri il quarto posto.

di Franco Morabito

FIRENZE

Ora la conoscono in tanti, e non solo gli amici e gli appassionati. E non perché è figlia di Fiona May, vincitrice di due titoli iridati e di due argenti olimpici nel salto in lungo, e di Gianni Iapichino, pluricampione nazionale ed ex primatista italiano nel salto con l’asta. Ma sin da piccola Larissa Iapichino, classe 2002, era già un volto noto perché, sorridente in braccio alla mamma, pubblicizzava in tv una nota merenda per bambini. Nello sport l’ascesa di Larissa – il nome deriva dalla lunghista ucraina Berezhnaya, amica-avversaria della mamma – è stato altrettanto prorompente come quello dei suoi genitori.

Non aveva iniziato con l’atletica, il suo primo amore infatti fu la ginnastica artistica nella quale prometteva assai bene emergendo soprattutto nel volteggio. Poi, però, era inevitabile che il campo e la pista esercitassero anche su di lei una specie di attrazione fatale, che l’ha portata a 22 anni a conquistare ieri sera un quarto posto alla sua prima Olimpiade.

E così iniziò all’Atletica Calenzano col suo primo allenatore Enrico Mancini che la seguì fino alla categoria cadetti. Poi all’Atletica Firenze Marathon dove ha posto i tasselli finora più importanti della sua carriera e dove la prese amorevolmente in consegna Ilaria Ceccarelli. "È arrivata da noi fra il 2016 e il 2017 – racconta Ilaria – e ci rendemmo subito conto che avrebbe fatto molta strada; ancora non si era dedicata totalmente al lungo, si allenava e gareggiava negli ostacoli e nelle prove multiple". Anche in quelli Larissa emergeva, a 14 anni si laureò campionessa italiana cadetti nei 300 ostacoli, poi altre vittorie, accompagnate spesso anche da record italiani: come quello allievi sui 50 ostacoli. Ciò che ha sempre colpito di lei è stata la grande determinazione, l’impegno, lo spirito di sacrificio e la volontà di raggiungere gli obiettivi che si era prefissa. "Larissa – continua Ceccarelli – è sempre stata un esempio, anche di come organizzare la sua giornata sapendo conciliare gli impegni dello sport con quelli dello studio; d’altra parte, avendo una velocità di base molto alta e una intelligenza motoria eccezionale, è comprensibile come le riuscisse facile tutto". A 16 anni Larissa, che dovendo scegliere ha ormai optato per il lungo, fa di nuovo parlare di sé: ai Tricolori allievi di Agropoli stabilisce il nuovo primato nazionale under 18 e under 20.

A quei tempi, insieme a Ilaria, ad allenarla c’è anche Gianni Cecconi, ma di lì a poco la prenderà sotto la sua guida papà Gianni che la sta portando ai livelli più alti; ormai i successi giovanili sono riposti in cassaforte e la "figlia d’arte" inizia definitivamente il suo lungo e prestigioso percorso fra i ‘pro’. Il resto è del tutto, o quasi, storia d’oggi. Larissa ha allargato le proprie ambizioni e i propri orizzonti: vicecampionessa d’Europa a Roma 2024 e indoor a Istanbul un anno fa; detiene il record mondiale under 20 indoor con 6,91 e quello italiano assoluto indoor con 6,97 e ha collezionato ripetute vittorie in Diamond League, il massimo circuito mondiale cui partecipano tutti i top. Ha mancato i Giochi di Tokyo per un infortunio ma da quella delusione è uscita ancora più forte e sicura di sé.