
All’Elba tornano le api di bronzo. Erano il simbolo di Napoleone
PORTOFERRAIO (Livorno)
Le api araldiche di Napoleone volano alte sospinte dalle Fiamme Gialle e tornano fiere sulla facciata della Galleria Demidoff all’isola d’Elba. E non solo metaforicamente. Con loro i più alti rappresentanti della Guardia di finanza e del mondo accademico che, il 10 aprile scorso, hanno attraversato il canale di Piombino per partecipare alle celebrazioni per i 250 anni dalla fondazione del corpo militare. La scelta della Villa San Martino, la residenza estiva di Napoleone Bonaparte, non poteva essere più appropriata. Il momento clou è stata la cerimonia di riconsegna delle api in ghisa trafugate dalla facciata di Villa Demidoff e ritrovate grazie all’attività investigativa della Gdf. Notevoli i contributi dei prestigiosi relatori moderati dal direttore delle residenza napoleoniche elbane Andrea Cammilli e introdotti dal direttore del Polo museale toscano Stefano Casciu. Tra loro il governatore Eugenio Giani, i direttori Luigi Migliorini (rivista di studi napoleonici), Giuseppe Battaglini (centro nazionale studi napoleonici), Gloria Peria (archivi comunali elbani e i generali delle Fiamme Gialle Fabrizio Cuneo e Flavio Zanini. È stato il comandante Cuneo a raccontare come l’idea di un convegno su Napoleone affondasse le sue radici nel lontano 1796, quando, nel corso della battaglia di Mondovì, un Bonaparte ancora in erba conferiva l’Onore delle armi al generale Dellera della Legione Truppe leggere, antesignana della Guardia di finanza. Cuneo ha spiegato con passione alcuni aspetti della capacità militari del piccolo grande corso. Napoleone aveva svariati assi nella manica: la conoscenza, grazie alla consultazione di centinaia di libri prima delle battaglie, esperienza sul campo, rapidità, flessibilità. Ma anche la capacità di motivare i soldati con riconoscimenti personali. Si pensi all’istituzione della legione d’onore. Proprio il distacco di Napoleone dalle truppe fu uno dei motivi che ne causarono la caduta, ha concluso Cuneo. Grande emozione per la bellissima rievocazione storica dell’associazione Petite Armée che ha rievocato la battaglia di Mondovì del 1796, conclusa con un colpo di cannone a salve. Esposte in galleria, tra i cimeli e le uniformi della Guardia di Finanza e la collezione Alberto Predieri" di soldatini di piombo, alcune tele "napoleoniche" del maestro elbano Italo Bolano.
Valerie Pizzera